Mancano meno di 100 giorni all’aumento dell’Iva

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matteo renzi un anno di promesse non mantenute
Confapi: «cari politici fermate il conto alla rovescia che scaricherà su famiglie ed imprese nuove tasse». Il Centro studi Impresa Lavoro ricorda a Renzi che a San Matteo non ha ancora onorato i debiti con le imprese

 

matteo renzi un anno di promesse non mantenuteLettera aperta del presidente di Confapi Padova Carlo Valerio al governatore Luca Zaia e alle segreterie dei principali partiti: «se il Governo non interverrà, il 1 gennaio 2016 scatterà l’aumento, penalizzando i consumi, riducendo i ricavi e sferrando un colpo potenzialmente letale alla nostra economia. Portate in Parlamento questa battaglia, siamo ancora in tempo ma dovete intervenire». 

«Scrivo questa lettera per porre alla sua attenzione l’approssimarsi di una scadenza che sta passando ingiustamente in dimenticatoio: se i tagli alla spesa previsti dal Governo con l’ultima legge di Stabilità non saranno sufficienti, il 1 gennaio 2016 scatterà l’aumento dell’Iva». Confapi Padova ricorda che mercoledì 23 settembre mancheranno soltanto 100 giorni alla data fatidica. 

«Come sapete, se i tagli e le entrate non basteranno a far quadrare il bilancio e restare all’interno del quadro di vincoli imposti dall’Europa, ci sarà un incremento dell’Iva spalmato in più anni, come precisato dall’articolo 45 del Disegno di legge intitolato “Ulteriori misure di copertura”, al comma 3. Un’ipotesi che Confapi Padova boccia nella maniera più categorica» si legge nel testo, che poi prosegue elencando alcuni numeri che non si possono ignorare. «Si parla di una clausola di salvaguardia sulle aliquote Iva e sulle altre imposte indirette per un ammontare di 12,8 miliardi nel 2016, 19.2 miliardi nel 2017 e 21,3 miliardi nel 2018, prevedendo un aumento dell’aliquota ordinaria del 22% al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018, mentre l’aliquota ridotta al 10% passerebbe al 12% e, in seguito, al 13%. Il tutto, secondo quanto elaborato da Fabbrica Padova, il nostro centro studi, comporterà un carico di imposte indirette nel territorio veneto di circa 1,2 miliardi nel 2016, 1,8 miliardi nel 2016 e 2 miliardi nel 2018, e in quello padovano di circa 247 milioni nel 2016, 370 nel 2017 e addirittura 410 milioni nel 2018». 

Da Confapi al Centro studi Impresa Lavoro che ha diffuso una nota ricordando al premier Matteo Renzi che il 21 settembre scorso, San Matteo, egli non ha tenuto fede ad una delle sue tante promesse. Quella su cui punta Impresa Lavoro è quella che Renzi ha fatto il 13 marzo 2014 negli studi televisivi di “Porta a Porta”, dove ad un esterrefatto Bruno Vespa egli promise che entro il 21 settembre dello stesso anno, giorno del suo onomastico, si sarebbe recato in pellegrinaggio a piedi al santuario di Monte Senario se il suo Governo non avesse onorato i debiti contratti dalla pubblica amministrazione con i propri fornitori. Ad oltre un anno da quella solenne promessa, Impresa Lavoro ricorda a Renzi che un altro San Matteo è trascorso e che i debiti sono rimasti e sono cresciuti fino alla cifra monstre di 70 miliardi di euro. I ritardi di pagamento dei debiti dello Stato sono costati al sistema nazionale delle imprese 6,1 miliardi di euro in maggiori oneri finanziari. E all’orizzonte si delinea il San Matteo 2016: sarà la volta buona?