Emilia Romagna, bene la manifattura e l’export

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grafico altalenante crescita
Le imprese che avevano delocalizzato tornano ad investire e produrre in regione

 

grafico altalenante crescita«Il buon andamento dell’export del settore manifatturiero in Emilia-Romagna, certificato stamattina dai dati Istat, è una eccellente notizia. Perché vuol dire che stiamo tornando alla economia reale, che stiamo attraendo investimenti, anche dall’estero, con il rientro di produzioni di imprese che avevano delocalizzato, e siamo la seconda regione in Italia per startup innovative» commenta Palma Costi, assessore alle attività produttive della regione Emilia Romagna, dati appena diffusi dall’Istat.

L’Emilia-Romagna rappresenta da sempre un fattore di traino per la crescita italiana e i dati lo confermano, sottolinea la Regione in una nota, con il Pil regionale che rappresenta il 9% del prodotto nazionale e le esportazioni regionali ben il 13,5% di quelle nazionali. 

«Se affianchiamo questi dati a quelli resi noti ieri da Inps sull’aumento del 51% dei contratti a tempo indeterminato in Emilia-Romagna – prosegue Costi – vuol dire che stiamo assistendo ad un fenomeno che sta consolidando l’uscita dalla crisi. Credo che queste prime indicazioni positive rafforzino la strategia definita dal “Patto per il Lavoro”, strumento che abbiamo condiviso con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore, che ha una dotazione di circa 15 miliardi di euro. Dopo i timidi segnali del 2014 continua la crescita del Pil e la ripresa dei consumi delle famiglie, così come gli investimenti, dopo un periodo di quasi otto anni di contrazione, e tutte le previsioni ci dicono che queste variabili dovrebbero continuare a crescere e contestualmente migliorare la situazione occupazione». E le esportazioni «in questo periodo di crisi hanno rappresentato spesso la sola componente dinamica della domanda – continua Costi – si prevede che continueranno a rappresentare un elemento molto positivo, con tassi di crescita superiori al 4% medio annuo: 3,9% nel 2015, 4,7% nel 2016. L’aspetto positivo del 2015 e delle previsioni sui prossimi anni è rappresentato dalla crescita di tutte le componenti della domanda, con un rafforzamento reciproco».

Tutti i principali istituti internazionali (Commissione europea, Fmi) prevedono per l’Europa e l’Italia una ripresa della crescita nel corso dell’anno, e nel biennio 2015-2016 la politica economica, la debolezza dell’euro e il calo del costo delle materie prime continueranno ad imprimere un impulso positivo. In Emilia-Romagna i tassi di crescita del Pil per i prossimi anni sono sempre superiori a quelli nazionali: per il 2015 si prevede l’1% (0,7% in Italia), 1,7% nel 2016 (1,3% in Italia) e 1,8% nei due anni successivi (1,5% in Italia). Una crescita trainata dai consumi delle famiglie, dalla ripresa degli investimenti e dal forte traino delle esportazioni. Le previsioni indicano poi un aumento dei posti di lavoro per il 2015 dello 0,6%, migliore nel triennio successivo. Secondo le stime, il tasso di disoccupazione dovrebbe ridursi di 0,5 punti nel 2015 (dall’8,3% al 7,8%) e anche negli anni successivi.