Friuli Venezia Giulia, approvata legge sulle Strade del Vino e dei Sapori

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Con la nuova normativa si superano le difficoltà odierne, puntando al rilancio

 

strada del vino collio fvgAccolta a maggioranza, con 28 sì e 10 astensioni (Ncd, Fi, Ln, Ar), nessun contrario, la proposta di legge sulle Strade del Vino e dei Sapori. Tra le novità, oltre a quelle preannunciate da Boem (Pd) con la sua relazione iniziale, i 120.000 euro messi a bilancio dalla Giunta per permettere all’Agenzia TurismoFVG di perseguire gli obiettivi della legge il prossimo anno, il rispetto e la tutela delle peculiarità delle minoranze linguistiche come suggerito da Igor Gabrovec (Pd-Ssk).

Accolto dall’Esecutivo regionale anche l’emendamento del M5S dove si chiede uno sconto della quota di adesione per partecipare ai progetti di TurismoFvg e di Ersa quando si tratta di produzioni tipiche, di qualità, agroalimentari come intese dalla nuova legge ed ecocompatibili. Favorevole anche il giudizio all’ordine del giorno di Valter Santarossa (AR), e sottoscritto da altri colleghi del centrodestra, sulla valorizzazione delle produzioni vitivinicole e agroalimentari di qualità e in particolare sulla promozione delle produzioni regionali certificate. 

Con la programmazione elaborata dal Piano per il Turismo 2014-2018 si è dato avvio a una nuova strategia che dota la Regione di un’offerta più dinamica e articolata. Questo settore impegna oggi in regione 3.700 imprese e 13.200 addetti. Dal Rapporto statistico si evince che, nel 2014, più di due milioni di turisti hanno raggiunto la regione e i dati parziali 2015 segnano un incremento delle presenze. Con questa premessa, Vittorino Boem (Pd) ha presentato la legge sulla valorizzazione delle Strade del Vino e dei Sapori. Le Strade del Vino e dei Saporti sono lo strumento nazionale per cercare di far collaborare produttori locali, enti, attività commerciali per offrire una proposta enoturistica integrata in percorsi. 

Oggi in Friuli Venezia Giulia esistono quattro Strade del Vino e dei Sapori: una in provincia di Pordenone, due a Udine, una nel Goriziano. A Trieste c’è un percorso segnalato, promosso dalla Provincia negli anni ’80, mai evoluto in prodotto turistico. La Strada di Aquileia, è promossa e gestita con difficoltà da soggetti con a capo il locale Consorzio DOC. Le restanti tre sono sotto il cappello di Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia, associazione no-profit nazionale che ha l’intento di federare cantine attorno ad un’idea di rilancio turistico. Dopo un iniziale successo, le capacità operative delle “Strade” sono entrate in difficoltà, che grazie all’approvazione della nuova normativa dovrebbero essere superate.