“Art bonus”: «non ci sono grandi imprese italiane che bussano alla mia porta ogni giorno chiedendo di mettere milioni»
«Un’occasione importante per fare il punto sui progetti della Regione che riguardano i grandi “attrattori culturali” del Friuli Venezia Giulia e per riconfermare la piena collaborazione istituzionale con il ministero» ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine dell’incontro che si è svolto a Trieste, nel Palazzo della Regione di piazza Unità, con il ministro dei Beni e della Attività culturali Dario Franceschini.
Assieme alla presidente, che era affiancata dall’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, hanno partecipato all’incontro il prefetto di Trieste e commissario di Governo Francesca Adelaide Garufi, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la presidente della provincia giuliana Maria Teresa Bassa Poropat e il deputato triestino Ettore Rosato.
«La riforma a cui sta lavorando il ministro Franceschini – ha detto Serracchiani – già fornisce una risposta a molte delle richieste, se vogliamo alle inquietudini di chi come noi, qui in Friuli Venezia Giulia, dispone di poli museali che debbono essere meglio valorizzati. È chiaro però che come Regione autonoma, utilizzando lo Statuto speciale e le norme di attuazione, puntiamo ad arrivare con il ministero a delle forme di collaborazione, come del resto sta già avvenendo nel caso di Aquileia. Non escludiamo neppure che in alcuni casi, come è accaduto nel passato per esempio per il Castello di Udine, si possa anche arrivare anche a decisioni di natura diversa».
Il ministro è stato accompagnato in visita al Porto Vecchio e successivamente, al Castello di Miramare. E di questo si è parlato anche nell’incontro. «La visita al Porto Vecchio – ha detto Serracchiani al termine – ha permesso di verificare le potenzialità di sviluppo dell’area, che non riguardano solo Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ma l’intero bacino del Mediterraneo».
Lo stesso Franceschini ha sottolineato la valenza nazionale del recupero e della valorizzazione di Porto Vecchio, per le sue potenzialità di attrazione nei confronti di un’ampia parte dell’Europa continentale, tanto che il ministero punta a concentrare su questo progetto risorse del Fondo Sviluppo e Coesione dell’Unione europea. Franceschini ha anche confermato la disponibilità ad arrivare a un «accordo di valorizzazione» con la Regione e con il comune di Trieste per il polo di Miramare (parco e castello). Franceschini ha poi fatto una visita anche al Teatro Verdi. Accolto dal sovrintendente Stefano Pace, al ministro, assieme alla Serracchiani e al sindaco Cosolini, è stata illustrata l’ampia attività musicale in programma, «da portare sempre più anche sul territorio». «La visita del ministro Franceschini è tanto più significativa visto il prezioso supporto dato dal ministero della Cultura al percorso di risanamento del “Verdi”. Sarà una stagione di grande impegno per il teatro: puntiamo a chiudere l’anno con un incremento dell’attività pari al 25% rispetto al 2014: con oltre cento alzate di sipario, Trieste torna ad essere tra i palcoscenici più attivi d’Italia», ha osservato Pace.
Franceschini ha anche commentato con i giornalisti al seguito gli effetti della norma “Art bonus”: «non ci sono grandi imprese italiane che bussano alla mia porta ogni giorno chiedendo di mettere milioni» ha detto rispondendo a una domanda sull’ingresso dei privati nella gestione del patrimonio culturale italiano. Intervenendo nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione, Franceschini ha precisato: «non è la medicina che guarisce tutti i mali» e questo nonostante sia previsto oggi «l’incentivo fiscale più forte d’Europa, il 65% di credito d’imposta, che vale per un euro come per dieci milioni di euro». Uno strumento che «sta funzionando molto bene con i comuni e con le piccole fondazioni».