Inceneritore di Bolzano, polemiche sull’eccessivo dimensionamento e sui costi di servizio

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La CNA critica gli oneri a carico delle imprese per lo smaltimento dei rifiuti e il costo del teleriscaldamento. Alto Adige nel cuore interroga circa l’import dei rifiuti per alimentarlo

 

inceneritore bolzano fronteDa poco tempo, a Bolzano è stato costruito un nuovo inceneritore inn sostituzione di quello esistente. Pur di capacità ridotta rispetto a quello, vecchio, grazie ad una diversa organizzazione della gestione di raccolta dei rifiuti (ora indirizzate verso una differenziata molto spinta) è venuto a mancare il materiale necessario per il suo corretto funzionamento, tanto che si prospetta la necessità di importare rifiuti da bruciare da fuori provincia e non si sono mantenute le promesse per la riduzione dei costi in bolletta per il ciclo rifiuti e per il teleriscaldamento a carico di cittadini ed imprese.

Sul fronte produttivo interviene Claudio Corrarati, presidente di Cna-Shv dell’Alto Adige, secondo cui «quando si decise per una sostituzione dell’allora “inceneritore” con un nuovo impianto ad alta tecnologica che potesse valorizzare al meglio l’energia termica prodotta dal bruciare i rifiuti, si intese (con tanto di promesse) che questo sarebbe servito ad abbassare le tariffe in materia di consumi energetici per le aziende e le utenze private, le quali si sarebbero collegate al nuovo sistema di tele-riscaldamento proveniente dall’innovativo termo-valorizzatore». Promesse rimaste sulla carta, nonostante l’investimento per la costruzione del nuovo impianto (andato in appalto per circa 90 milioni di euro, alla fine è costato ben 130 milioni).

Secondo Corrarati «ancor oggi le ditte, che sono collegate obbligatoriamente al sistema di riscaldamento del termovalorizzatore, ma che già prima erano collegate all’antico e costosissimo (in termini tariffari) impianto di tele-riscaldamento, non hanno avuto nessuna riduzione di costi rispetto a prima ed in raffronto a quanto pagherebbero se si gestissero il riscaldamento singolarmente o in consorzio».

Per Cna-Shv «è necessario rivedere il sistema della gestione delle tariffe per la raccolta dei rifiuti che oggi è associato ad un sistema di raccolta troppo dispendioso e non vantaggioso economicamente. Assicurare, poi, alle aziende il concetto di consumo = spesa, non rapportandolo alle dimensioni della superficie occupata ma legate al concetto che chi più inquina più spende» dice Corrarati, secondo cui «va da sé che si deve decidere, purtroppo anche con scelte impopolari e non gratificanti elettoralmente. Una Provincia virtuosa come la nostra non avrebbe dovuto aspettare richiami per saper e dover gestire al meglio le potenzialità delle nostre tecnologie, ma avrebbe dovuto maturare per tempo visioni e prospettive chiare, senza cedere agli interessi di chi fa della gestione dei rifiuti un affare di pochi, ma puntando decisamente all’interesse collettivo che è quello di respirare bene ma anche quello di non gettare i soldi, anziché i rifiuti, nelle fauci del mostro».

Sul tema interviene anche Alto Adige nel cuore, che in caso di importazione di rifiuti da altre province chiede, secondo il consigliere comunale di Bolzano, Francesco Mafrici, in una proposta di mozione, «di applicare ai residenti di Bolzano tariffe agevolate, quale compensazione economica per il maggior  impatto ambientale in conseguenza dell’incremento dell’emissione di fumi e polveri sottili, seppure adeguatamente trattate dai sistemi di filtraggio. Ritengo che a Bolzano e nei comuni limitrofi possa essere applicata questa forma di riguardo verso i cittadini che è prassi da tempo consolidata in molti Paesi europei. L’apporto di rifiuti provenienti da siti extra provinciali determinerà delle maggiori entrate per la gestione dell’impianto bolzanino e di conseguenza a ritengo che parte di queste risorse possano essere utilizzate per abbattere le tariffe applicate ai residenti».