La crescita è però più lenta rispetto al livello nazionale
Prosegue in Emilia Romagna la crescita della base imprenditoriale straniera, seppur più lenta rispetto a quanto avviene a livello nazionale.
Al 30 giugno le imprese attive straniere raggiungono quota 44.054 (il 10,7%). In un anno, aumentano di 1.160 unità, +2,7%. Gli effetti della crisi economica contengono la loro tendenza a crescere, ma riducono dell’1,3% l’insieme delle altre imprese regionali. In Italia l’aumento è ancora una volta più rapido (+5,3%) e le straniere si avvicinano a quota 488.000, il 9,5% del totale, a fronte di una diminuzione dello 0,8% delle altre imprese. Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio (fonte InfoCamere) elaborati da Unioncamere Emilia Romagna.
Le imprese straniere aumentano in tutte le regioni italiane. La crescita è stata più rapida in Campania (+12,9%) e nel Lazio (+7,7%). L’Emilia Romagna con il +2,7% è quattordicesima, superata da Lombardia (+5,8%) e Veneto (+4,7%).
La forma giuridica La componente più cospicua è data innanzitutto dalle ditte individuali (+714 unità, +2,0%), nonostante gli effetti della crisi ne contengano l’aumento. Esse costituiscono l’83,8% delle imprese straniere. Sempre più risulta determinante la rapida crescita delle società di capitale (+436 unità, +15,9%), sostenuta dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata. Questa ha contribuito alla lieve riduzione delle società di persone (-0,2%). Aumentano anche le cooperative e i consorzi (+2,7%).
Settori di attività economica La tendenza positiva origina sostanzialmente dai servizi (+1.104 imprese, +5,3%). In particolare, l’incremento è determinato soprattutto dall’aumento delle imprese del commercio (+365 unità, +3,4%), nonostante la debolezza dei consumi, e di quelle dei servizi di alloggio e ristorazione (+233 unità, +6,4%), per la quasi totalità realizzato dalla ristorazione. L’aumento è rilevante anche per le imprese delle altre attività di servizi (+13,1%, +170 unità), trainate dai servizi per la persona (+14,4%). Variazioni minime negli altri macro settori, in aumento per agricoltura e costruzioni, lieve in diminuzione nell’industria.