Anche i musei del Trentino aderiscono (tardi) alle visite gratuite la prima domenica del mese

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A partire da domenica 6 settembre aperti Mart, Muse, Castello del Buonconsiglio, Museo degli usi e costumi, Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Museo Retico di Sanzeno e Museo delle Palafitte di Fiavé

 

VisteTrento CastelloBuonconsiglioIn ritardo di quasi un anno sulla decisione statale di aprire gratis i musei la prima domenica di ogni mese, s’adegua anche la provincia di Trento, dove i musei pubblici sono tutti locali. Musei che fino ad ora avevano rispettato sempre l’ingresso a pagamento, disorientando non poco tutti i turisti provenienti da fuori provincia che credevano di poter accedere con la famiglia alle strutture museali locali senza dover sborsare una piccola fortuna.

Da domenica 6 settembre si potrà accedere senza pagare il biglietto ai musei della Provincia, Mart, Muse, Castello del Buonconsiglio, Museo degli usi e costumi. Stessa cosa anche per i siti museali gestiti dalla Soprintendenza per i beni culturali: Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Museo Retico di Sanzeno e Museo delle Palafitte di Fiavé. «Con questa iniziativa – sottolinea l’assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini – la Provincia recepisce  il “decreto Franceschini” promuovendo una fruizione gratuita delle strutture museali che ha lo scopo di avvicinare soprattutto le famiglie alla proposta culturale e stimolare la conoscenza dell’ampio patrimonio artistico e culturale del Trentino». Peccato che all’emanazione dello stesso decreto, la maggioranza di centro sinistra autonomista avesse derubricato l’iniziativa come non idonea per la provincia di Trento.

Nonostante l’apertura gratis la prima domenica di ogni mese, i musei trentini dovranno in ogni caso garantire almeno l’invarianza, rispetto al 2014, del grado di copertura dei costi di funzionamento e di gestione dei servizi da parte delle entrate tariffarie e delle altre entrate proprie al netto dei trasferimenti della Provincia e di altri enti del sistema pubblico provinciale (enti locali, enti strumentali della provincia e degli enti locali e altri enti pubblici), attraverso misure di contenimento dei costi o mediante l’incremento delle tariffe.