Alto Adige, Poder lancia una tassa a carico dei “buonsti” dell’immigrazione

0
416
AndreasPoeder
Finanziare l’immigrazione di massa mettendola a carico solo di chi è favorevole. Critiche da parte della Caritas

 

AndreasPoederUna proposta che non mancherà di sollevare critiche e commenti negativi da parte di chi è allineato al pensiero politico corretto quella lanciata in Consiglio provinciale di Bolzano da Andreas Pôder della Bürgerunion. Una “tassa per buonisti”, una sorta di cinque per mille per chi è a favore dell’accoglienza dei profughi in Alto Adige: è la proposta dai toni provocatori del consigliere che ha presentato un ordine del giorno per l’assestamento di bilancio 2015 che nei prossimi giorni verrà trattato dal consiglio provinciale. 

«Diamo la possibilità a tutti i “buonisti” di pagare una tassa per dimostrare la loro volontà di accogliere nuovi profughi aggiungendo una quota volontaria all’addizionale Irpef», afferma Pôder. Secondo il consigliere della Bürgerunion, «il Sudtirolo come altre regioni accoglie profughi e fa il suo dovere umanitario, subendo le tante difficoltà collegate. Ci sono però sempre i buonisti di turno, che ogni giorno chiedono l’accoglimento di nuovi profughi, cioè di un maggior numero di profughi, ignorando le difficoltà collegate e scaricando poi la responsabilità organizzativa, ma anche quella finanziaria, su tutti gli altri». L’addizionale Irpef rientra nelle competenze del Consiglio provinciale di Bolzano. «Così vediamo – prosegue Pôder – le somme versate e possiamo quantificare la disponibilità dei nostri cittadini ad accogliere nuovi profughi». 

Il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente ha risposto alla proposta di Pôder, affermando che «l’Alto Adige è pieno di persone tolleranti ed accoglienti. Sarebbe bene che le forze politiche non strumentalizzassero le situazioni di sofferenza per guadagnare qualche voto in più». Per Valente «l’accoglienza dei profughi non pesa sulle tasche degli altoatesini, perché è interamente coperta da fondi statali ed europei». Per l’assessore provinciale al welfare Martha Stocker (Svp) «ogni provocazione deve avere un limite. Altrimenti, se chiediamo una tassa per l’accoglienza dei profughi, serve anche un’imposta per chi è a favore di una sanità pubblica funzionante, una tassa per la sicurezza per chi vuole vivere in pace, per non parlare di un’addizionale per una scuola che dia un futuro ai nostri figli».