Mozione delle minoranze del Friuli Venezia Giulia per discutere in Consiglio regionale il riassetto istituzionale

0
368
FVG consiglio regionale aula
L’introduzione dell’area metropolitana stravolge l’attuale assetto stabilito dallo Statuto speciale

 

FVG consiglio regionale aulaUna mozione che riguarda l’Area metropolitana è stata presentata in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia da Alessandro Colautti (NCD), Luca Ciriani (FdI/AN)), Claudio Violino (Misto), Renzo Tondo (AR), Riccardo Riccardi (FI) ed Elena Bianchi (M5S). Tra le ragioni che stanno alla base del riconoscimento della specialità della regione – si afferma in premessa – il policentrismo è uno dei pilastri portanti, visto soprattutto come elemento di equilibrio e valorizzazione del capitale sociale e territoriale composito.

Con l’entrata in vigore della legge regionale del 12 dicembre 2014 n. 26 sul riordino del sistema regione-autonomie locali, la Regione ha avviato un profondo processo di riordino del territorio, prevedendo una riallocazione delle funzioni amministrative già in capo alle province alle unioni dei comuni e alla regione stessa. Inoltre, il Consiglio regionale il 30 gennaio 2014 ha approvato all’unanimità una proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto che prevede la soppressione delle province, escludendo al contempo dalla norma costituzionale la forma della città metropolitana, lasciando quindi alla potestà legislativa primaria della regione di valutarne la sua introduzione.

In sede di discussione del disegno di legge costituzionale al Senato è stato però presentato e votato un emendamento che ha previsto l’istituzione dell’Area metropolitana, in palese difformità dalla volontà unanimemente espressa dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia; nel corso di successive audizioni la discussione si è incentrata sui possibili profili di incostituzionalità in merito alla possibilità di modifica di quanto approvato dal Consiglio regionale e sulla necessità di acquisire un nuovo parere del Consiglio regionale in caso di modifica del testo, anche per evitare che possa venire sollevato un conflitto di attribuzioni tra i poteri dello Stato.

È indubbio – per i firmatari – che l’aver emendato pesantemente il testo iniziale comporti un vulnus di carattere politico-istituzionale nei rapporti tra la regione a Statuto speciale e lo stato, così la mozione intende impegnare i presidenti Iacop e Serracchiani ad attivarsi nelle sedi competenti per chiedere ufficialmente che il disegno di legge costituzionale n. 1289 venga rinviato al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia per garantire l’esercizio del ruolo legislativo autonomo che gli spetta, soprattutto su materie di competenza primaria, quindi a tutela della specialità.

Inoltre, è chiesto l’impegno a riportare il nuovo testo approvato a livello nazionale nella prima seduta utile in Consiglio regionale, per una valutazione complessiva dell’impatto che la previsione dell’Area metropolitana potrà avere nell’architettura istituzionale posta in essere con la legge 26/2014, in relazione soprattutto agli squilibri territoriali che tale decisione potrà provocare e, di conseguenza, riconsiderare il piano di riordino territoriale avviato alla luce della novità legislativa introdotta a livello nazionale attraverso l’individuazione di un processo ambizioso e innovativo che sappia cogliere la sfida di un nuovo disegno di organizzazione territoriale, sulla base dei principi di adeguatezza e differenziazione che rafforzino l’unità regionale senza la quale è a rischio anche la stessa specialità.