Programma all’insegna del virtuosismo di Paganini per l’ultimo appuntamento di “Veneto Festival 2015”
S’intitola “Tartini maestro di Paganini” il penultimo appuntamento del ricco calendario di “Veneto Festival 2015” (45° Festival Internazionale “Giuseppe Tartini”) che presenterà al pubblico un programma musicale di tutta eccezione.
L’appuntamento è all’Auditorium Pollini di Padova per mercoledì 9 settembre (ore 21.00). I “Solisti Veneti” diretti da Claudio Scimone e insieme a loro il più popolare violinista italiano contemporaneo – Uto Ughi – sono infatti gli attesi protagonisti di un programma di davvero vasto respiro che si aprirà sulle note della penultima sinfonia scritta da W.A. Mozart, la Sinfonia in sol minore K 550 che – completata a Vienna nel luglio 1788 – rappresenta da sempre uno dei vertici dell’arte del grande compositore di Salisburgo. Capolavoro unico è anche il successivo “Siegfried Idyll” (Idillio di Sigfrido) op. 103 di Richard Wagner. Composta nel 1870 come regalo di compleanno per la moglie Cosima, questa composizione per orchestra da camera ebbe la sua prima esecuzione la mattina di Natale di quello stesso anno, quando, a sorpresa, nella villa di Tribschen, Cosima fu risvegliata dalle armonie dei quindici musicisti che Wagner aveva raccolto per tale occasione. Cosima compiva quel giorno trentatré anni. Una vicenda commovente, un regalo affettuoso che fu eccezionalmente gradito: nel corso di quella giornata l’“Idillio” fu eseguito infatti per ben tre volte.
Dopo Wagner, sarà protagonista la magica arcata di Uto Ughi, con il Concerto in la minore D 113 per violino e archi di Giuseppe Tartini, capolavoro virtuosistico che dà un po’ il “la” alla seconda metà della serata, segnata dallo splendore del virtuosismo. A seguire il programma prevede l’acrobatico (per gli esecutori e soprattutto per il solista!) Concerto in re minore n. 4 per violino e orchestra, scritto da quel (buon) diavolo di Nicolò Paganini nel 1830, durante una tournée in Germania, e ivi eseguito, ma solo in anteprima, perché la sua vera prima esecuzione si diede a Parigi nel 1831. Poi la musica andò perduta. Solo nel 1936 un discendente di Paganini ne ritrovò e vendette la partitura, tuttavia la parte di violino risultava ancora mancante. Per un puro caso essa fu successivamente rinvenuta in un fondo musicale appartenuto al virtuoso di contrabbasso Giovanni Bottesini e, solo nel 1954, nuovamente a Parigi, Arthur Grumiaux rieseguì questo capolavoro per la prima volta in tempi moderni.