Telesca: «con questo sistema la società è vicina ai più bisognosi»
Compie 23 anni lo storico servizio gratuito di telesoccorso, attivo 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, che la Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso Televita, garantisce dal 1992 e che, attualmente, supera i 7.000 assistiti, gestendo ogni mese 22.000 chiamate di telecontatto/telecompagnia, 26.000 allarmi (richieste di aiuto di vario tipo) e 450 emergenze di cui quasi la metà di tipo sanitario (malori, cadute, incidenti domestici).
«La teleassistenza – ha spiegato l’assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca – è un servizio a bassa soglia a sostegno della domiciliarità. Attualmente, con “Sicuri a Casa” vengono assistiti 3.700 anziani o adulti portatori di fragilità sociosanitarie che hanno la possibilità di inviare, in maniera semplice e immediata, una richiesta di aiuto ad una centrale operativa che, una volta ricevuto l’allarme, attiva le forme di soccorso più adeguate».
Il servizio consiste in una centralina collegata alla linea telefonica e in un pulsante, indossabile al collo o al polso, da schiacciare in caso di emergenza. Chi non possiede la linea fissa può avere in dotazione un cellulare con pulsante di soccorso incorporato. In caso di emergenza, il servizio prevede l’intervento a domicilio di operatori formati al primo soccorso, con esiti spesso decisivi. «Ciò – ha evidenziato Telesca – è reso possibile dalla custodia chiavi, facoltativa e garantita dal soggetto gestore nei capoluoghi di provincia. Con le nuove tecnologie – ha aggiunto l’assessore – la teleassistenza può essere abbinata alla domotica, fornendo dei sensori che rilevano anomalie ambientali quali fughe di gas, incendi ed allagamenti e inviano automaticamente un alert alla centrale operativa».
La teleassistenza non serve solo a gestire le emergenze (sanitarie, sociali e psicologiche) ma prevede una serie di prestazioni aggiuntive, tra cui un servizio attivo di tele-compagnia, volto a contrastare l’isolamento sociale e la consegna farmaci a domicilio, pensata per facilitare l’esistenza delle persone sole.
«Nell’80% dei casi – riferisce ancora Telesca – le emergenze sanitarie vengono gestite senza produrre ricoveri ospedalieri, grazie al tempestivo intervento del personale addetto, a vantaggio della persona assistita e del sistema pubblico che evita interventi impropri e razionalizza la spesa».