Veneto, successo per il primo trapianto di mini-cuore in Italia realizzato all’ospedale di Padova

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equipe operatoria intervento cardiochirurgico
L’equipe chirurgica diretta dal prof. Gerosa ha impiantato un cuore totalmente meccanico ad un giovane che già aveva subito il trapianto. Zaia: «un altro successo della cardiochirurgia veneta»

 

equipe operatoria intervento cardiochirurgicoUn cuore artificiale totale CardioWest 50cc, più piccolo, adatto a giovani e donne, è stato appena impiantato a Padova nell’unità di cardiochirugia diretta dal prof. Gino Gerosa. Il trapianto è stato eseguito per la prima volta in Italia e per la prima volta al mondo in un giovane già trapiantato dall’equipe del professor Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera/Università di Padova, in un intervento durato 11 ore.

Il paziente, affetto da una grave insufficienza cardiaca terminale, aveva già subito un primo trapianto a 15 anni, dopo il quale aveva potuto condurre una vita normale, dedicandosi senza problemi a studio e sport, fino all’estate scorsa, quando gli è stato diagnosticato un linfoma. era stato sottoposto a trapianto cardiaco all’età di 15 anni. Godeva di buona salute e svolgeva una vita normale dedicandosi attivamente allo studio ed allo sport. La scorsa estate, a ventisei anni d’età, il dramma: gli è stato diagnosticato un linfoma. A seguito della grave malattia tumorale in fase avanzata il ragazzo è stato sottoposto a cicli chemioterapici che gli hanno danneggiato in modo irreversibile il cuore trapiantato. 

Syncardia CardioWest 50 ccIl quadro clinico, sempre più compromesso per il tumore in atto, presentava la possibilità di trattamento con la macchina cuore-polmone ECMO solo per un tempo limitato di utilizzo, qualche settimana, nella speranza del recupero della funzione cardiaca. «A questo punto l’unica via percorribile per il ragazzo – ha spiegato il professor Gerosa – non avendo recuperato la funzionalità cardiaca, non potendo subire un nuovo trapianto di cuore umano per la neoplasia in atto – era il cuore artificiale totale per giovani che non era mai stato impiantato prima in Italia». 

Il Centro di Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Padova, Hub regionale, primo Centro italiano ad avere impiantato nel 2007 il cuore totale artificiale in adulti CardioWest 70cc, grazie all’expertise consolidata e dopo un’attenta valutazione clinica ha deciso di accogliere il ragazzo e di procedere all’intervento. «Dopo aver espiantato il cuore trapiantato dodici anni prima, operazione particolarmente complessa vista la situazione anatomica legata al precedente trapianto cardiaco, – ha aggiunto il medico – abbiamo inserito il “nuovo” cuore artificiale totale, di soli 200 grammi, di dimensioni contenute, lo abbiamo attivato permettendo il recupero dei vari organi danneggiati. Il cuore artificiale totale è stato connesso con i grandi vasi sanguigni del torace del paziente e una consolle esterna gli fornisce l’aria capace di far muovere i diaframmi presenti all’interno del cuore artificiale, in grado di eiettare il sangue». La consolle ha autonomia di sei ore, con possibilità di ricarica direttamente da parte del paziente. 

Il ragazzo è ora in buone condizioni di salute, è stato dimesso ed è completamente guarito dal linfoma (in quanto il cuore artificiale non necessita di farmaci immunosoppressori). L’operazione ha quindi aperto un “nuovo scenario” per donne e giovani, circostanza che, per il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova Claudio Dario, si è verificata «grazie anche all’innovazione tecnologica di cui questa Azienda si è dotata da anni, sia per gli impianti VAD che per i cuori artificiali totali i quali sostituiscono completamente il cuore, strumenti salvavita in attesa di trapianto di cuore umano. Il costo di un cuore artificiale totale si aggira intorno agli 80.000 euro, e può veramente ridare la vita». 

La notizia dell’intervento avvenuto con successo è stato salutato con ovvia soddisfazione da parte del governatore del Vento, Luca Zaia, sempre molto attento alle questioni della sanità: «a trent’anni dal primo storico trapianto di cuore in Italia, effettuato proprio a Padova nel 1985 dall’indimenticato professor Vincenzo Gallucci, la cardiochirurgia veneta conquista un altro primato, sperimentando con successo per la prima volta nel mondo il trapianto di un mini-cuore artificiale su un giovane già trapiantato. E’ una storia di continui e costanti progressi e successi che inorgoglisce la scuola medica patavina, ma anche l’intera sanità veneta che, con i suoi uomini e i suoi mezzi, riesce ad offrire tecnologie e cure di eccellenza non solo ai propri concittadini ma anche a pazienti di altre regioni». Zaia si complimenta con l’equipe sanitaria del professor Gino gerosa: «al team dei professionisti che ha reso possibile questa nuova impresa va tutta la nostra ammirazione e riconoscenza. E un pensiero speciale di augurio e di sostegno va anche al giovane ventiseienne, per il quale auspico il pieno recupero, e ai suoi familiari, coraggiosi protagonisti di una nuova difficile sfida negli entusiasmanti progressi della cardiochirurgia che sicuramente potrà contribuire ad alimentare nuove speranze di vita».