Caner: «Bruxelles promuove la nostra politica e capacità di programmazione e spesa dei fondi comunitari con il 50% di risorse in più»
L’Unione Europea ha dato il via libera al Piano operativo regionale (Por) 2014-’20 di impiego dei fondi comunitari per lo sviluppo regionale del Veneto. Federico Caner, assessore regionale con delega ai fondi comunitari, esprime «soddisfazione per l’ok arrivato da Bruxelles al Por che mette in moto complessivamente 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese».
Caner si dichiara doppiamente soddisfatto non solo per il “timbro” finale dato dalla Ue, ma anche perché gli organismi comunitari hanno riconosciuto la buona capacità di impiego dei fondi da parte del Veneto, portando da 400 a 600 milioni di euro la dotazione finanziaria del programma settennale. «Il Veneto – sottolinea Caner – nonostante qualche problema di rendicontazione verificatosi in corso d’opera durante il precedente ciclo di programmazione 2007-13, ha dato comunque prova di saper spendere bene e tempestivamente le risorse finanziarie del Fesr ed è quindi stato premiato con lo stanziamento da parte dell’UE del 50% di risose in più, che sono passati da 200 a 300 milioni di euro».
I 600 milioni di euro disponibili, metà dei quali cofinanziati dalla regione del Veneto, andranno a sostenere programmi e iniziative di efficientamento energetico, innovazione e contenimento dell’impatto inquinante delle attività produttive. Nel dettaglio, sei gli assi su cui si concentrerà la spesa: 77 milioni di euro andranno all’Agenda digitale che consentirà lo sviluppo di nuovi 1.100 km di rete in fibra ottica; 114 milioni sono stanziati per lo sviluppo tecnologico ed innovazione; 159 milioni per competitività dei sistemi produttivi; 92 milioni per le azioni di sviluppo dell’energia sostenibile e qualità della vita; 45 milioni vanno alla prevenzione del rischio sismico ed idraulico e 88 milioni allo sviluppo urbano sostenibile. Altri 20 milioni, finanziati con altri capitoli del bilancio regionale, sono relativi alla copertura delle spese tecniche per l’istruzione dei vari progetti.
«Per il sistema produttivo veneto – commenta Caner – l’ok della Ue al programma predisposto dalla Regione, in collaborazione con gli attori economici e le istituzioni nazionali e comunitarie, significa soprattutto sviluppare le reti a banda larga e dare concretezza all’agenda digitale. Da qui al 2020 cittadini e imprese del Veneto dovranno essere in rete ed avere accesso ad una articolata ed efficiente gamma di servizi online, primo requisito per la competitività del sistema Veneto. Non solo: i fondi per la ricerca e sviluppo consentiranno l’attivazione di almeno 800 nuove iniziative imprenditoriali, mentre altre 6.400 imprese beneficeranno dei fondi complessivamente creando circa 1.700 nuovi prosi di lavoro».