Critiche dal mondo del “politicamente corretto” per la decisione del sindaco di togliere dalle biblioteche pubbliche i libri gender distribuiti dalla precedente maggioranza di centro sinistra
Ormai non passa giorno che su Venezia e sul capo del sindaco Luigi Brugnaro si scarichi una polemica. Dopo i vari Celentano, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Muccino, a scendere in campo è toccato al cantante pop e cittadino veneziano (tiene casa sull’isola della Giudecca) il baronetto di Sua Maestà Elton John, che ha appioppato un giudizio tranciante («bigotto» ed «estremamente sciocco») sull’operato del sindaco, a causa del ritiro del libro gender dalle biblioteche delle scuole pubbliche (voluti dalla precedente amministrazione di centro sinistra).
Da ultimo, l’obliqua interpretazione possibile sulla foto del manifesto di Mika imbrattato con una frase omofoba che Brugnaro aveva aggiunto al proprio profilo Twitter. “Nessuna provocazione, bensì piena solidarietà. “#noall’omofobia” aveva poi spiegato il sindaco in un tweet, anche se in un altro precedente sottolineava però che «il genere umano ha una precisa connotazione e si nasce tutti da una mamma e da un papà! Amen!» che è stata criticata duramente con il rilancio del post di Elton John, con relativo scoppio della polemica.
Dai social, ai grandi media internazionali, “Le Monde”, “Mirror”, l’edizione internazionale del “New York Times” è tutto un fiorire di articoli e prese di posizione contro il sindaco veneziano. Che in vacanza all’estero con la famiglia, si limita a replicare via Twitter. Se il francese “Le Monde”, con grande foto di un nave da crociera che si proietta sulla città, spinge la polemica sul difficile equilibrio tra Venezia e le grandi navi – tema su cui Celentano incalza da giorni il nuovo amministratore di centrodestra – l’internazionale del “New York Times”, e soprattutto l’inglese “Mirror”, quest’ultimo riportando le frasi in Instagram di Elton John, vanno giù duri sul tema dei libri gender ritirati dalle scuole, dove si parlava di famiglie con genitori dello stesso sesso. L’International NYT prende l’esempio Venezia per affermare che «la censura nei libri per l’infanzia evidenzia il problema dei diritti omosessuali in Italia». E il «Mirror», con le parole del baronetto Elton Jhon, che a casa a Venezia, sull’isola della Giudecca, è ancora più esplicito. «La meravigliosa Venezia – scrive – senza dubbio sta affondando, ma non tanto rapidamente come il villanamente bigotto Brugnaro». «Invece di incoraggiare un mondo basato sull’inclusione, tolleranza e amore, sta promuovendo una società futura che crea divisione e favorisce l’ignoranza», conclude la pop star, difensore dei diritti gay e padre di due figli col marito David Furnish.
Vinta a mani basse la sfida delle amministrative che l’ha portato a Ca’ Farsetti, adesso Brugnaro dovrà dimostrare di saper conquistare “elettori” più attenti invece alla “cartolina”-Venezia, le celebrità del jet set e le testate internazionali.
A difesa di Brugnaro e del suo operato arriva la dichiarazione del governatore del veneto, Luca Zaia: «chi ama Venezia fa di tutto per non screditarla, perché Venezia non ha bisogno di polemiche: se la ami, la difendi, senza “se” e senza “ma”. Spero quindi che Venezia non diventi il campo di battaglia per chi vuole dire qualcosa». Zaia, pur sottolineando di non essere «l’avvocato difensore di Brugnaro, anche se devo dire che non è facile fare le scelte da sindaco, che è altra cosa da fare il commentatore» e affermando nel contempo che «Elton John è un grande artista, che penso sia innamorato di questa città», prosegue dicendosi «preoccupato soprattutto per la sintesi operata dalla comunicazione internazionale, che stravolge i concetti di base, dipingendoci come devastatori che portano le grandi navi in Canal Grande. Non può passare il concetto che non abbiamo il minimo rispetto per i beni storico-artistici». «Sono molti – racconta Zaia – i turisti che chiedono ad esempio se le grandi navi passano per Rialto. Bisognerebbe spiegare loro il decreto che estromette le crociere dal bacino di San Marco, il fatto che tutta la comunità veneziana, tranne pochi, condivide l’idea di trovare una viabilità alternativa per arrivare alla Marittima, dicendo di no all’altra linea, che vorrebbe tutte le crociere via da Venezia».
A sostegno di Brugnaro anche le dichiarazioni del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni («caro Elton John, se non ti piace la scelta del sindaco di Venezia Brugnaro di ritirare dalle scuole i libri sull’ideologia gender, allora candidati tu e chiedi ai veneziani il voto per portare questa follia negli istituti scolastici. Ma dubito che i veneziani si faranno rappresentare da chi vorrebbe “insegnare” ai bambini che non hanno una differenza sessuale e che il genere si sceglie liberamente tra un’ampia gamma di possibilità. Non credo proprio che i veneziani vogliano essere rappresentati da una persona che ha affittato l’utero da una donna che aveva bisogno di soldi per appagare il proprio desiderio di genitore, ignorando il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre. Direi che è meglio se continui a cantare»), di Simone Furlan («ho letto incredulo le farneticazioni di Elton John sul sindaco di Venezia Brugnaro: a mio avviso è talmente esilarante che dovrebbe fare il clown, probabilmente avrebbe più successo che come cantante»).
Infine, la replica di Brungaro alla pop star a mezzo Twitter: «caro #EltonJohn & compari vari. La sfido a donare risorse vere per salvare #Venezia. Passiamo ai fatti, fora i schei #EltonJohn!».