San Polo di Piave (Treviso). Raiplast ha vinto in Cassazione contro l’Agenzia delle Entrate. La Suprema Corte, presieduta dal giudice Carlo Piccininni, ha respinto il ricorso proposto dall’AdE contro la sentenza della Commissione Tributaria regionale di Venezia che aveva confermato la sentenza di primo grado favorevole a Raiplast.
Raiplast srl è difesa dall’avvocato Marco Francescon, partner dello studio legale Francescon – De Candido in Treviso, mentre l’Agenzia delle Entrate è difesa dall’avvocatura dello Stato con l’avvocato Pucciariello.
Nel 2006, si legge in sentenza, Raiplast ricevette “un avviso di accertamento a mezzo del quale ( l’Agenzia delle Entrate n.d.r.), recependo le risultanze del p.v.c., contestava alla parte per l’anno 2003 ricavi non contabilizzati derivanti dalla rilevata differenza tra le risultanze delle scritture ausiliarie di magazzino e le rimanenze registrate, da considerarsi ai sensi del D.P.R. 441/97 fonte di presunzione di cessione o di acquisto, la mancata registrazione di interessi attivi e costi indeducibili per spese di consulenza. Rettificava perciò le dichiarazioni di imposta della parte, liquidando i maggiori oneri tributari ed irrogando le corrispondenti sanzioni.”
La Commissione Tributaria provinciale di Treviso aveva deliberato favorevolmente a Raiplast, così pure in secondo grado la Commissione Tributaria regionale di Venezia aggiungendo che “gli argomenti addotti dall’ufficio a fondamento della legittimità del proprio operato, quantunque “apprezzabili”, non infondevano a quanto accertato “il grado di certezza quale si raggiunge in un raffronto fra entità omogenee”.
La Cassazione ha deciso definitivamente la questione confermando la decisione di secondo grado a favore di Raiplast srl.
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