Veneto primo nella capacità d’impiego dei fondi UE per l’agricoltura

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Pan: «i dati dimostrano l’efficienza del sistema Veneto nella gestione dei contributi europei». Più indietro le altre realtà del NordEst

 

agricoltura mietritrebbia trattore new holland1Il Veneto guida la classifica delle regioni italiane relativa alla capacità di utilizzo dei fondi agricoli europei per lo sviluppo rurale (FEASR). Secondo l’ultimo report mensile diffuso dalla Commissione europea attraverso la Rete Rurale Nazionale, il Veneto ha già impiegato quasi il 97% della dotazione finanziaria complessiva, che ammonta a 1.042.158.575 euro, riferita alla programmazione 2007/2013.

«I dati diffusi dalla Commissione – commenta con soddisfazione l’assessore all’agricoltura, Giuseppe Pan – dimostrano ancora una volta l’effettiva capacità del Veneto di impegnare i fondi europei destinati allo sviluppo rurale, consentendo alle aziende di beneficiare di flussi finanziari reali che immettono liquidità nel sistema economico regionale del settore primario. Il Veneto attualmente ha un residuo di meno di 17 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre, circa il 3% della dotazione complessiva, e i bandi sono già stati avviati. Non so come faranno quelle Regioni che registrano ancora centinaia di milioni da impiegare entro fine anno. Temo che il risultato finale sarà la restituzione all’Unione europea di quasi 750 milioni di euro. Un vero peccato per il nostro Paese, perché significa rinunciare ad una fonte importante e consistente di finanziamento pubblico per la competitività del “Made in Italy” nel primario».

I dati aggiornati al 31 luglio 2015 evidenziano che dal 2007 ad oggi in Veneto sono già stati erogati 1.004.028.428 euro in favore delle aziende agricole che hanno partecipato ai bandi di attuazione del Programma di sviluppo rurale (PSR) predisposti dalla Regione, riducendo a poco più del 3% (la percentuale più bassa a livello nazionale) il valore delle spese che rimangono da liquidare entro fine anno per evitarne il disimpegno automatico e il conseguente ritorno nelle casse dell’Unione europea. Al contrario di altre regioni italiane, il Veneto non corre quindi il rischio del disimpegno, in quanto il 3% delle spese che rimangono da liquidare risultano già impegnate e saranno erogate entro la fine dell’anno alle aziende agricole in base alle domande che sono già state presentate e che sono quindi in fase istruttoria per il pagamento dei contributi richiesti.

Attraverso i fondi del PSR la Regione è impegnata a sostenere la crescita e lo sviluppo delle imprese agricole del Veneto, favorendone processi di innovazione finalizzati al recupero di competitività sul mercato. «Grazie ad Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura – sottolinea Pan –  e alla semplificazione delle procedure amministrative (presentazione delle domande, istruttorie, pagamenti e controlli) che consente una significativa riduzione dei tempi di erogazione dei contributi, il Veneto sta dando prova del migliore utilizzo dei fondi disponibili. Solo così – conclude l’assessore – si può veramente essere vicini agli agricoltori e rispondere alle loro esigenze di fare impresa ed essere competitivi all’interno di un sistema che crea fiducia e mette quindi nelle condizioni di investire per il futuro dell’azienda e del territorio, nonostante le difficoltà legate alla congiuntura economica e ai danni provocati dai fenomeni atmosferici».

Allargando lo sguardo al NordEst, Bene fanno le province di Trento (avanzamento al 91,90%) e Bolzano (96,07%) ed Emilia Romagna (91,92%). Più indietro il Friuli Venezia Giulia (84,71%).