Per “Scenari per le economie locali” di Prometeia, nel 2015 è attesa una crescita del Pil dell’1%
Vi sono segnali di ripresa. E’ quanto conferma l’edizione di luglio degli “Scenari per le economie locali” di Prometeia, nell’analisi dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Nel 2015 il Pil regionale dovrebbe salire dell’1%. Continua la crescita delle esportazioni (+3,9%), nonostante un più contenuto andamento del commercio mondiale. Si è avviato un nuovo ciclo degli investimenti (+2,4%). Si conferma la ripresa dei consumi (+1,3%). La previsione si fonda su un quadro, nel 2015, di moderato rallentamento della crescita dell’attività globale (+2,9%) e lieve accelerazione del commercio mondiale (+2,9%).
Accelera la ripresa dei paesi industrializzati (+1,9%) e rallenta quella delle economie emergenti (3,9%). Si consolida la crescita tra i paesi dell’area dell’euro (+1,4%) e in Italia che rimane ai minimi (+0,7%). I rischi della previsione sono lievemente al ribasso (attesa per l’aumento dei tassi della Fed, crisi greca e bolla finanziaria e immobiliare in Cina).
Il 2015 vedrà la sostanziale chiusura della fase di recessione per il settore delle costruzioni (-0,2%) e l’avvio di una ripresa del settore industriale (+1,9%), che nel 2016 si avvicinerà al 3%, oltre al rafforzamento nel settore dei servizi (+1%). Quanto al mercato del lavoro, il tasso di attività si stabilizzerà sui minimi al 46,9%, ma gli occupati aumenteranno dello 0,7%. Il tasso di disoccupazione, pari al 2,9% nel 2007, giunto all’8,4 nel 2013, scenderà al 7,8%.
L’intervento di espansione monetaria della Banca centrale, con i suoi effetti sul cambio, sosterrà la domanda estera e accompagnerà la ripresa della domanda interna, secondo l’Ufficio studi di Unioncamere Emilia Romagna. Questa è supportata dalle misure di sostegno al reddito e da una ripresa dell’occupazione, cui potranno contribuire gli effetti della riforma del mercato del lavoro. Gli effetti di altri provvedimenti, volti a rilanciare la domanda interna, ridurre le aree di esclusione sociale, liberalizzare i mercati di beni e servizi, aumentare l’efficienza e ridurre i costi della pubblica amministrazione, quindi in una parola sostenere la competitività del sistema, potranno consolidare la ripresa.