Il Cipe prende atto dell’intesa Veneto-Trentino sul prolungamento verso A22. Reazioni tiepide dal Trentino
Nuovo passo in avanti nell’annosa vicenda del completamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord con il raccordo con l’A22 Autobrennero. Nell’ultima riunione del Cipe, il comitato ha preso atto del documento depositato dove la regione Veneto e la provincia autonoma di Trento hanno raggiunto un’intesa sul prolungamento a Nord dell’autostrada Valdastico, dando il via alla costituzione del Comitato paritetico tra Stato, Regione Veneto e Provincia autonoma che dovrà analizzare le ipotesi progettuali e verificare tutte le condizioni per la fattibilità dell’opera.
La notizia è stata diffusa nella serata di ieri dal presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti, sulla base della decisione assunta dal Comitato interministeriale per la Programmazione Economica. Il Comitato paritetico Stato-Regione-Provincia, una volta costituito, avrà 45 giorni di tempo per verificare le condizioni dell’intesa e la migliore soluzione per dare uno sbocco a nord alla viabilità veneta. La soluzione individuata sarà poi sottoposta all’esame del CIPE nei successivi 30 giorni.
Soddisfatto Zaia: «p
«Metteremo tutta la nostra capacità programmatoria – assicura l’assessore veneto alle infrastrutture De Berti – per agevolare i lavori del comitato paritetico che dovrà perfezionare l’intesa, sotto il profilo tecnico-progettuale, studiando e integrando le diverse ipotesi progettuali».
Il Cipe nella nota diffusa ribadisce la strategicità dell’asse costituito dall’A31 per collegare i porti dell’alto Adriatico con l’asse verso il centro Europa.
Se dal Veneto si brinda alla decisione, viceversa dal Trentino si butta acqua per spegnere gli ardori. Per l’assessore alle infrastrutture del Trentino Mauro Gilozzi (che ha evitato di presenziare alla riunione del Cipe a Roma, nonostante fosse presente nella Città eterna per un incontro con il ministro Delrio e il sottosegretario Bressa per discutere del documento che porta al rinnovo trentennale della concessione di A22) si tratta «della solita propaganda leghista, non esiste alcuna intesa», sottolineando che «spetterà al comitato paritetico trovare l’accordo». Gilmozzi intanto plaude alla decisione del Veneto di congelare la progettata superstrada della Valsugana a pedaggio in Valbrenta.
Se lo sblocco di A31 arriverà, sarà necessario che il raccordo con A22 avvenga in modo utile al Trentino e alla mobilità. Più che a raccordarsi a sud di Trento e a prevedere una bretella di gronda del traffico pesante dalla Valsugana (cosa tecnicamente difficile da realizzare), meglio sarebbe puntare allo sbocco a Marco di Rovereto, in asse con il casello di Rovereto Sud, e prevedere l’obbligo in capo ad A31 di provvedere alla riqualificazione dei collegamenti tra Rovereto Sud e l’alto Garda, realtà che attende da trent’anni la soluzione ai 25 chilometri di vecchia statale che penalizzano non poco l’attività turistica dell’alto Garda e del polo produttivo ivi esistente. Sarebbe una soluzione strategica sia sotto il profilo ambientale che viabilistico che economico, utile per tutti, provincia di Trento compresa che non dovrebbe sborsare nulla per l’ammodernamento della Rovereto sud Riva del Garda.