Frana del Cadore: sopralluogo di Zaia e Galletti sul luogo del disastro

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Ad operazioni di soccorso concluse, dichiarato lo stato di emergenza. Zaia: «ora il Governo intervenga per coprire i danni, tutti i danni. I soldi, quando Renzi vuole, ci sono»

 

frana in cadore zaia sopralluogoSul luogo della gigantesca frana di San Vito di Cadore le operazioni di soccorso in senso stretto si sono concluse nella serata di ieri, mentre da oggi il lavoro di Vigili del fuoco ed altri organi tecnici è concentrato sul ripristino dello stato dei luoghi e, soprattutto, della loro messa in sicurezza. A San Vito di Cadore, dopo la frana della tarda serata del 4 agosto, la giornata è iniziata all’insegna della normalità, con un tranquillo movimento di turisti appena alterato dal passaggio di qualche mezzo di soccorso e dal sorvolo, di tanto in tanto, di un elicottero. 

Sul fronte delle operazioni il centro dell’attività è quello di accertare un collegamento univoco fra le automobili travolte dalla massa di fango e detriti – in tutto sette più una targa tedesca – ed i proprietari degli automezzi stessi, in modo da scongiurare la possibilità che qualcuno manchi all’appello. Aspetto, quest’ultimo, che non dovrebbe più riservare sorprese, non risultando infatti segnalazioni di scomparsa di persone né di mancato rientro negli alberghi di ospiti occasionali. L’unico punto interrogativo rimasto è quello dell’identità delle due vittime, presumibilmente tedesche, di cui si stanno occupando le rappresentanze diplomatiche di Berlino. Si tratta di un uomo, riconosciuto quasi con certezza grazie al ritrovamento di documenti nelle vicinanze del corpo ed al quale si può ricondurre la targa automobilistica recuperata; ed una donna, dalla cui corporatura si presume un’età molto giovane e rispetto alla quale è lecito attendersi un legame parentale o comunque affettivo con il cittadino germanico, ritenuto provenire dalla zona di Monaco di Baviera.

Una prima informativa ufficiale sull’accaduto è stata intanto inviata dai carabinieri del comando di Cortina d’Ampezzo (Belluno) alla Procura della Repubblica di Belluno ai fini dell’apertura di un fascicolo d’indagine per ipotesi di reato che spaziano dall’omicidio colposo al disastro colposo. In mattinata il governatore del Veneto Luca Zaia ha effettuato una nuova visita nella zona con un sopralluogo anche nelle vicine località di Peaio e Cancia dove, in seguito a precedenti episodi alluvionali, sono stati effettuati negli anni scorsi interventi per il contenimento del rischio idrogeologico.

frana in cadore ZAIA CON GALLETTI«Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza e la novità è che non sarà solo dedicato a San Vito ma anche a tutti gli altri eventi catastrofali accaduti ad esempio a Peaio o a Cancia e anche quelli accaduti prima, alla luce degli elementi di contiguità che ci sono fra questi eventi» ha detto Zaia a San Vito di Cadore, nell’area colpito dalla frana che ha causato tre morti. Rispetto all’incontro avuto ieri con il ministro per l’ambiente, Gian Luca Galletti, Zaia ha detto di essere soddisfatto per il fatto che «il ministro si è reso disponibile a finanziare opere cantierabili, prova ne sia che saremo titolati ad avere questi primi 150 milioni di euro di aiuti. Noi – ha aggiunto – abbiamo presentato programmi per 3 miliardi ancora nel 2010 e sono ancora in attesa di finanziamento». Quantoai fatti del Cadorino, Zaia ha ribadito che questa «è una frana importante, la natura vince sempre. Noi possiamo solo attenuare gli effetti con opere fatte bene. A Peaio abbiamo realizzato interventi per 2 milioni e l’effetto si è visto. Qui ci troviamo di fronte ad una frana da 50.000 metri cubi di detriti, c’è un torrente che ha argini molto alti e questo può fare supporre che ogni tanto si riempie. I danni provocati – ha aggiunto Zaia – sono per molti milioni di euro, adesso occorre ripristinare in alta quota il fronte di frana che va arginato o almeno ridotto».

«Oggi otteniamo dal governo 150 milioni dei 600 che il governo attribuirà al Paese, il Veneto si porta a casa un quarto delle risorse perché ha il requisito della cantierabilità, noi di cantieri ne abbiamo a iosa basta che ci diano soldi» ha detto Zaia, annunciando che a fine estate la Regione approverà il progetto di legge sul “consumo zero di suolo”. «Vuol dire – ha spiegato – che se vuoi costruire una casa nuova devi recuperare cubatura vecchia. Il futuro non è l’asfalto – ha proseguito Zaia – mettiamocelo in testa. Negli anni passati ci siamo sentiti dire che se non hai le strade non sei competitivo. Non avremo alcuna grande infrastruttura viaria nei prossimi anni – ha detto – ma opere idrauliche e a tutela di dissesto idrogeologico». Il govenantore veneto ha quindi rilevato con forza che i veneti non possono essere indicati «come devastatori, queste sono tre frane che la natura ci consegna e sono del tutto naturali», facendo riferimento a quelli che ha definito «i soliti premi Nobel che dicono le cose rimanendo a casa loro. Piuttosto – ha rivolto loro l’invito – non occupatevi più del Veneto. San Vito, Peaio e Cancia – ha aggiunto Zaia, citando le località interessate dagli smottamenti – non sono un problema di cementificazione. Per definizione una frana non è mai ferma. Le montagne stesse sono esito di un dissesto che scolpisce il territorio e che dura da millenni».

Sul fronte governativo interviene il segretario regionale veneto del PD, il bellunese Roger De Mench: «il governo è impegnato a estendere la dichiarazione dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei Ministri il 17 luglio anche ai comuni di Auronzo di Cadore, San Vito di Cadore e Borca di Cadore. In attesa di una più approfondita quantificazione dei danni subiti è questo il provvedimento più utile per affrontare l’attuale situazione». De Menech spiega «di fatto verrà esteso lo stato di emergenza previsto per i comuni della Riviera del Brenta colpiti dal tornado l’8 luglio, ai Comuni del Cadore». Inoltre, annota De Menech, «chiediamo al governo di valutare la possibilità di allentare il “Patto di stabilità” anche per i comuni della provincia di Venezia e del Veneto che hanno dichiarato la loro disponibilità a impegnare risorse economiche a favore della ricostruzione, anche in riferimento agli spazi del Patto di stabilità del 2014». Domani il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, si incontrerà a San Vito di Cadore con i sindaci e i responsabili della sicurezza provinciali per fare il punto sulla frana che ha colpito l’altra sera il paese.