Italia-Russia: nasce il gruppo interparlamentare per rinsaldare i rapporti con Mosca

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Divina: «con quest’iniziativa vogliamo cercare di allentare le sanzioni che colpiscono l’export italiano e del NordEst in particolare»

 

italia russiaSu iniziativa del senatore trentino della Lega Nord, Sergio Divina, membro italiano dell’Assemblea Parlamentare Osce nonché componente del Consiglio d’Europa, si è costituito a Roma il Gruppo interparlamentare Italia- Russia. Divina ricorda che è dal 2003, «quando all’ epoca furono i Ds a costituire l’interparlamentare Italia-Federazione Russa, che non esisteva più un organismo istituzionale teso a mantenere rapporti di amicizia fra i due Paesi».

sergio divina intervento in aula senato 2Secondo il promotore obiettivo principale «resta rinsaldare i rapporti con Mosca ed evitare che la Russia si allontani sempre più dall’Europa. Rinsaldare rapporti stretti con la Federazione – spiega Divina – con questa iniziativa parlamentare perché crediamo che siano in primis le istituzioni e in questo caso i parlamenti nazionali che possono fare la differenza. In questo caso a tutto vantaggio per il nostro paese e per le scelte strategiche che dovremo adottare in campo economico ed energetico».

Al neonato Gruppo interparlamentare hanno aderito all’iniziativa tutti i senatori della Lega Nord (Centinaio, Consiglio, Candiani, Comaroli, Crosio, Calderoli, Arrigoni, Stefani, Tosato, Stucchi e Volpi), nonché i senatori Malan, De Poli, Sposetti, Carraro, Minzolini, Albertini, Bernini, DePetris, Pelino, Palma, Fattorini, Petrocelli, Rossi Luciano, Compagna, Gambaro, Di Biagio, Maran, Razzi, Spilabotte, Auricchio e Mario Mauro. Altri se ne aggiungeranno a breve, visto che le adesioni sono libere e aperte a tutti i gruppi politici del Senato che della Camera.

«Il neo gruppo, cui per ora aderiscono 33 parlamentari, ha come obiettivo far rinascere quell’ antico spirito di amicizia che ha sempre caratterizzato l’Italia e la Russia» sottolinea Divina, che ricorda come le sanzioni abbiano un peso notevole sull’economia italiana e del NordEst in particolare: «le stime si attestano attorno ai 2,5-3 miliardi di euro/anno di mancato export, con grave danno soprattutto per il nostro sistema agroalimentare, a tutto vantaggio di altri paesi concorrenti».