Bene medie e micro imprese, il fatturato estero si conferma trainante (+4,1%). Recupera ancora il mercato interno (+2,4%). Zilio: «Ripresa avviata ma debole»
Nel secondo trimestre 2015, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento dell’1,8% (era +1,7% nel trimestre precedente) su base annua. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +1,5% (era +0,8% nel trimestre precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.250 imprese con almeno 2 addetti.
Crescono produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione, ma nonostante tutto le previsioni sono negative. «Sembrerebbe quasi la trasposizione in dati economici dell’assunto che i Veneti non sono mai contenti – commenta Fernando Zilio, presidente di Unioncamere Veneto – invece è né più né meno che la constatazione che la ripresa è sì avviata ma è ancora debole e, soprattutto, lascia gli imprenditori dubbiosi circa il futuro. In altre parole: sette anni di crisi profonda hanno lasciato il segno e basta una crisi greca gestita malissimo per far ritornare l’incubo della recessione. Per fortuna le genti venete, dunque anche gli imprenditori, sono più avvezzi ai fatti che non ai pronostici, per cui vale forse la pena dichiarare la nostra soddisfazione per quanto è stato ottenuto nel secondo trimestre 2015 e sperare che le previsioni negative siano più legate ad una sana prudenza che non ad un effettivo peggioramento del quadro economico».
Produzione
Sotto il profilo dimensionale l’aumento ha interessato tutte le classi, in particolare le medie (+2,2%) e micro imprese (+2%), a seguire quelle di grandi dimensioni (+1,6%). Chiudono il quadro le piccole imprese (+1,3%). Per quanto riguarda le tipologie di beni l’indicatore evidenzia una crescita per i beni d’investimento (+2,8%), seguiti dai beni intermedi (+1,9%) e di consumo (+1%). A livello settoriale spiccano le variazioni positive di gomma e plastica (+5,1%), legno e mobile (+3,4%), macchine ed apparecchi meccanici (+2,6%), macchine elettriche ed elettroniche (+2,1%). Variazione particolarmente negativa per il settore tessile, abbigliamento e calzatura (-2,5%).
Fatturato
Il fatturato totale ha segnato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+3%). La miglior performance è ascrivibile alle medie (+3,8%) e micro imprese (+2,8%); le grandi registrano un +2,5% mentre le piccole +2,4%. Tra i settori spiccano ancora le variazioni dei comparti gomma e plastica (+5,5%), macchine ed apparecchi meccanici (+5,4%), metalli e prodotti in metallo (+3,5%), legno e mobile (+3,4). Negative le variazioni del tessile (-1,9%), mezzi di trasporto (-0,9%), marmo e vetro (-0,3%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile al continuo andamento delle vendite all’estero con un +4,1% (era +2,5% nel trimestre precedente), ma anche al recupero delle vendite nel mercato interno. Il fatturato estero è risultato positivo in particolare per le micro imprese (+8,3%). Tutti i settori hanno evidenziato un aumento o stazionarietà, in particolare l’alimentare (+12,9%), legno e mobile (+6,4%), metalli e prodotti in metallo (+5,2%). Il fatturato interno è aumentato del +2,4% (era +1,3% lo scorso trimestre e +0,6% nell’ultimo del 2014), andamento determinato dalle imprese di piccole (+3%) e medie dimensioni (+2,5%), seguite dalle micro (+2,1%). A livello settoriale i migliori sono risultati i comparti delle macchine ed apparecchi meccanici (+7,4%), gomma e plastica (+5,9%), macchine elettriche ed elettroniche (+4,5%). Variazioni negative per tessile (-3,1%) e mezzi di trasporto (-2,3%).
Ordinativi
Performance positiva (+2,4%) per gli ordinativi, in aumento rispetto allo scorso trimestre (+1,6%). A livello dimensionale sono risultate migliori le micro imprese (+3,6%), seguite dalle medie (+3,2%). Per i settori le dinamiche migliori si hanno nei comparti delle macchine ed apparecchi meccanici (+4,3%), macchine elettriche ed elettroniche (+3,4%), alimentare (+2,7). Negative le variazioni del tessile (-0,9%) e mezzi di trasporto (-0,3%). In recupero il trend dal mercato interno (+1,8%, era +1,3% nel trimestre precedente). In aumento gli ordinativi interni per tutte le dimensioni aziendali ad eccezione delle grandi imprese (-0,3%). A livello settoriale le performance migliori le mettono a segno i comparti delle macchine ed apparecchi meccanici (+6,3%), macchine elettriche ed elettroniche (+5,1%). Negativi invece i settori dei mezzi di trasporto (-5,8%), tessile (-2,2%), marmo e vetro (-0,9%). Gli ordinativi esteri hanno segnato un +3,5% (+2,3% lo scorso trimestre), attribuibile in particolare alle micro imprese (+10,3%) mentre le piccole imprese segnano una variazione negativa (-0,5%). Spicca il settore dell’alimentare (+14,2%), positivi anche i mezzi di trasporto (+3,8%), carta e stampa (+2,9%) e tessile (+1,2%).
Occupazione
Nelle imprese manifatturiere l’occupazione ha segnato una variazione positiva del +1,4%, di segno opposto rispetto allo scorso trimestre (-0,3%). Bene le grandi imprese (+5,6%), ma tutte le dimensioni aziendali hanno segno positivo. Sotto il profilo settoriale la miglior variazione è ancora delle macchine ed apparecchi meccanici (+2,1%), seguite da gomma e plastica (+1,4%), tessile ed abbigliamento (+1,1%) mentre dinamiche particolarmente negative sono ascrivibili ai settori marmo e vetro (-3,1%) e macchine elettriche ed elettroniche (-2,1%).
Previsioni
Tornano negative le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Dopo le previsioni positive dello scorso trimestre, si registra maggiore sfiducia per gli ordini dal mercato interno (-13,6 punti percentuali contro il +3,6 p.p. precedente) e la produzione (-11,3 p.p. contro il +7,1 p.p. precedente). Anche le attese per il fatturato non sono promettenti (-9,3 p.p. contro il +8,3 p.p. precedente), mentre ci si attende una situazione di stabilità per gli ordinativi esteri (-0,1 p.p. da +13,2 p.p. precedente). Per quanto riguarda l’occupazione il saldo torna negativo (-4,5 p.p.), in netto peggioramento rispetto al trimestre precedente (+0,4 p.p.).