Welfare e spese sanitarie: 34 milioni di euro i risparmi per i dipendenti degli studi professionali nel NordEst

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Cadiprof presidente Gaetano Stella
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.
Stella: «benefici per i dipendenti grazie al nuovo contratto nazionale»

 

Cadiprof presidente Gaetano StellaDal rimborso dei ticket sanitari alla copertura delle spese per la gravidanza; dalle rette dell’asilo nido per i figli ai costi del pediatra, fino all’assistenza dei familiari non autosufficienti: i 210 mila dipendenti degli studi professionali del NordEst nel 2015 potranno contare su un risparmio potenziale di quasi 34 milioni di euro sulle spese sanitarie e socio-assistenziali. A conti fatti, sono circa 300 euro a testa che rimangono nelle tasche dei lavoratori degli studi di architetti, ingegneri, avvocati, notai, medici, dentisti, commercialisti, consulenti del lavoro… Lo rileva un’indagine sulla popolazione degli iscritti alla Cassa di Assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti degli studi professionali (Cadiprof) nelle regioni del NordEst (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia), che ha proiettato l’andamento delle oltre 108.000 prestazioni erogate nel 2014 in rapporto ai rimborsi previsti per il 2015, stimando un’ulteriore crescita del 15% rispetto ai servizi sanitari e socio-assistenziali garantiti agli iscritti della Cassa.

Cadiprof è la Cassa di Assistenza istituita dal Contratto collettivo nazionale degli studi professionali siglato da Confprofessioni (per la parte datoriale) e da Filcams-Cigl, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil (per i lavoratori). Operativa dal 2005, la Cassa nel 2014 ha erogato quasi 20 milioni di euro di prestazioni, diventando un punto di riferimento per tutti i dipendenti degli studi e per la bilateralità di settore. La platea di lavoratori assunti con il Ccnl degli studi professionali oscilla tra 750.000 e 1,2 milioni di soggetti: numeri che testimoniano le grandi potenzialità di crescita della Cassa.

Entrando nel dettaglio, le regioni del NordEst rappresentano il bacino più rilevante in termini di occupazione e attività economica per il settore delle libere professioni in Italia. Secondo i dati Cadiprof, nelle cinque regioni operano infatti oltre 56.000 studi professionali che danno lavoro a quasi 210.000 dipendenti. Medici dentisti, commercialisti e avvocati si contendono il primato delle attività più diffuse nella macro-regione del Nord Est, mentre quasi la metà dei dipendenti di studi può contare su un’occupazione stabile, garantita da un contratto a tempo indeterminato. Significativa anche la presenza di giovani che si avviano al mercato del lavoro negli studi attraverso un contratto di apprendistato.

La Lombardia è la prima regione per numero di iscritti alla Cassa (46.455) che totalizzano un risparmio stimato di 15 milioni di euro; seguita dal Veneto con 24.222 iscritti e 8 milioni di euro di risparmio. Al terzo posto si colloca l’Emilia Romagna con 19.898 aderenti e un risparmio di 6,7 milioni di euro, seguono il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige che, con 5.409 aderenti ciascuno, potranno contare su risparmi potenziali per 1,8 milioni di euro ciascuno.

Un altro dato che emerge dall’indagine Cadiprof sulla popolazione degli studi professionali nel NordEst è la spiccata presenza femminile tra il personale dipendente, che con quasi 185.000 lavoratrici appresenta circa il 88,14% degli iscritti alla Cassa. E se gli studi professionali si tingono di “rosa”, un’altra caratteristica distintiva riguarda la giovane età delle lavoratrici: circa 85.000 dipendenti hanno infatti un’età compresa tra i 20 e i 39 anni. La composizione demografica degli studi professionali è uno dei parametri principali che vengono utilizzati per definire i piani di intervento sanitario e socio-assistenziali offerti dalla Cassa agli iscritti. Non è un caso che le prestazioni legate alla gravidanza e al parto e alle visite specialistiche legate alla maternità rappresentano, insieme ai rimborsi dei ticket, le voci più gettonate dai dipendenti degli studi del NordEst.

Nell’ambito del Piano sanitario Cadiprof, che permette di usufruire di numerose prestazioni sanitarie (ricoveri, visite e accertamenti, gravidanza, odontoiatria), anche al di fuori di quanto garantito dal SSN, in regime di gratuità o di rimborso, nel 2014 sono state rimborsate circa 90 mila prestazioni; mentre nei primi sei mesi del 2015 è stata superata quota 17.000. Complessivamente, a partire dal 2006 fino a giugno 2015, la Cassa ha erogato circa 500.000 prestazioni per un valore che supera i 32 milioni di euro solo per le prestazioni a rimborso.

Significativa anche l’attività del “Pacchetto famiglia”, il piano di interventi socio-assistenziali Cadiprof a sostegno della famiglia, della maternità e del lavoro, rivolto a specifiche categorie di familiari: figli in età pediatrica, non autosufficienti, coniuge. Sono state erogate oltre 25.000 prestazioni per un valore di circa 10 milioni di euro.

«Le regioni del NordEst rappresentano la locomotiva del settore degli studi professionali – commenta il presidente di Cadiprof, Gaetano Stella -. In queste regioni l’assistenza sanitaria integrativa ha raggiunto dimensioni di tutto rispetto, sia in termini di adesioni che di prestazioni erogate, consentendo alla Cassa di interpretare nel migliore dei modi la sua funzione sociale al servizio della salute di un’ampia fascia di lavoratori in una fase economica del Paese decisamente difficile. Tuttavia ci attendiamo una netta ripresa del settore sia in termini occupazionali che sul fronte delle prestazioni sanitarie erogate agli iscritti, grazie soprattutto al recente rinnovo del Ccnl degli studi professionali».