«Lavoro, giovani e autonomia: queste le grandi sfide di un Veneto che parte dalle sue eccellenze e non molla mai»
Il rieletto governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato in Consiglio regionale il programma di legislatura e la nuova Giunta. Traghettare il Veneto da qui al 2020, consolidando le eccellenze della Regione, non gettando mai la spugna di fronte a crisi e avversità, sapendo che la vera sfida da vincere è quella del lavoro, guardando ai giovani come alla nostra principale risorsa e puntando a conquistare quella autonomia che come veneti legittimamente rivendichiamo da tempo. Sono questi i capisaldi del programma della decima legislatura regionale appena iniziata, illustrati da Zaia all’assemblea di palazzo Ferro Fini, nel corso della seduta della legilsatura.
Dopo aver reso noti e nomi dei dieci assessori e le rispettive competenze (l’elenco è riportato in fondo all’articolo), Zaia ha sintetizzato gli elementi cardine dell’attività futura, richiamando il Consiglio ad affrontare con determinazione questa difficile fase storica, «perché non siamo i curatori fallimentari del Veneto». Per il presidente il lavoro deve essere in cima alle preoccupazioni, sia «perché la disoccupazione giovanile è una ferita che brucia, sia per dare risposta ai tanti, ormai non più giovani, che attendono di essere ricollocati. Su questo fronte, l’esperienza ci insegna – ha sottolineato – che noi possiamo essere decisivi, come è dimostrato dalla vicenda Electrolux, un’azienda che sembrava vicina alla chiusura e che ora è tornata pienamente produttiva».
Zaia ha poi rilevato l’importanza di utilizzare al meglio gli oltre 1.300 milioni di euro di fondi europei disponibili per lo sviluppo della Regione nei prossimi anni, per rilanciare la nostra economia e il nostro sistema produttivo. «Le nostre imprese hanno ancora la volontà di rischiare – ha ricordato –, ci chiedono solo di poter lavorare, di non avere uno Stato che le massacra di tasse e invece il nostro residuo fiscale ammonta a ben 21 miliardi di euro. E dobbiamo fare in modo che le banche venete rimangano nel Veneto».
Dopo aver confermato la vocazione produttiva di Marghera («in quest’area deve svilupparsi la manifattura veneta, non campi da golf»), il presidente si è soffermato sui recenti sviluppi della sentenza della Corte Costituzionale sui referendum in materia di autonomia e indipendenza. «Confermiamo il nostro impegno per procedere in questa direzione – ha detto –. Si è aperto un varco per ottenere l’autonomia, ma anche la prospettiva di andare finalmente a contarci per poi poter dire a Roma che l’attuale situazione non è più accettabile e noi non ce la facciamo più».
Zaia ha quindi accennato all’obiettivo di consolidare la preminenza nazionale del turismo veneto, «la nostra più grande industria – ha evidenziato – che non può essere minata da inaccettabili politiche in tema di immigrazione. Quello che accade non possiamo più considerarlo un’emergenza ma un problema cronico: non si tratta di profughi e rifugiati, ma di gente che va aiutata a casa loro». Il presidente ha poi orgogliosamente rivendicato l’eccellenza della sanità veneta, per la quale risorse e investimenti non dovranno venir meno («continueremo a essere i numeri uno») e in chiusura ha sottolineato la volontà di dedicare particolare attenzione a temi giustamente cari ai cittadini, quelli della trasparenza, della legalità e dell’anticorruzione.
Nella replica Zaia ha ringraziato l’opposizione per i toni costruttivi del dibattito: «un’opposizione più forte rende più forte anche una maggioranza. Mi sembra un ottimo inizio di legislatura, abbiamo dato un bel messaggio ai veneti: in Consiglio siedono 51 persone che lavorano per il bene della regione».
Il programma politico della Giunta Zaia è racchiuso nei 18 progetti di legge a sua firma come proponente, già depositati in Consiglio e già accorpati per materia affinché vengano posti celermente all’esame delle varie commissioni consiliari permanenti. «Ritengo sia opportuno, nell’interesse del Consiglio regionale e dei cittadini Veneti, che le carte vengano messe subito sul tavolo perché, per quanto riguarda il sottoscritto, il primo impegno è “mantenere gli impegni”», ha detto Zaia presentando i progetti di legge.
In concreto, i progetti di legge presentati prevedono:
1 – Fiducia
Si introduce nello Statuto la questione di fiducia su atti o leggi di attuazione del programma di governo e su questioni particolarmente rilevanti o urgenti per la collettività regionale;
2 – In tema di tagli ai costi politica:
con riferimento ai mandati svolti dai Consiglieri regionali e dai parlamentari di Camera e Senato prima dell’introduzione del sistema previdenziale contributivo, si propone al Consiglio regionale l’approvazione di un progetto di legge costituzionale mirato all’abrogazione, quindi con effetto retroattivo, dei vitalizi, eliminando tali privilegi, così come avvenuto con la riforma pensionistica per i lavoratori pubblici e privati;
si abolisce l’assegno di fine mandato;
si procede a una revisione della politica di bilancio, con immediata modifica di quello approvato a fine legislatura;
si procede alla unificazione dei fondi di rotazione regionali allo scopo di delineare un sistema organico, efficiente ed efficace, di modalità di intervento e sostegno al sistema produttivo regionale;
si procede alla istituzione del fondo regionale per il patrocinio gratuito a sostegno dei cittadini veneti colpiti dalla criminalità.
3 – In materia di politiche del territorio:
si fissano nuove disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa con le quali, in sintesi, per la prima volta il problema del risparmio del consumo di suolo viene affrontato in modo organico (non solo blocco delle espansioni, ma anche razionale uso dell’esistente, recupero di aree dismesse, attivazione di azioni di rigenerazione urbana, misure di mitigazione, utilizzo di strumenti innovativi come il credito edilizio);
per PI e per PRG si è fissato in 2 anni, il termine di decadenza per le previsioni di piano relative a nuovi insediamenti non attuate (cd. “moratoria”);
non solo si risparmia prezioso suolo agricolo e naturale, ma contemporaneamente si mantiene il valore degli immobili esistenti (si comprime l’offerta, di conseguenza si valorizza la domanda);
si prevede la possibilità per i comuni di incentivare lo sgombero e il riutilizzo di aree degradate; vi sono poche deroghe stabilite solo per interventi pubblici e piano casa;
si interviene sulla legge commerciale per contenere i mega centri commerciali e favorire gli esercizi di vicinato; si fissa la “revisione” obbligata dei futuri “project financing” una volta trascorso un determinato periodo dalla dichiarazione di pubblico interesse senza che si sia stipulata la convenzione di concessione;
in merito alle opere infrastrutturali in corso, attivate in regime di concessione/project financing, in considerazione delle mutate condizioni macroeconomiche e di mercato che caratterizzano il territorio regionale, e delle note vicende giudiziarie emerse nell’ultimo anno e mezzo, si fissano delle procedure di “revisione” con rigide verifiche sotto l’aspetto sia della sostenibilità finanziaria che dell’attualità del pubblico interesse alla realizzazione;
in adeguamento alle più recenti direttive europee si fissano nuove disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale, rivedendo le competenze della Commissione regionale VIA anche con risparmio di spesa.
4 – In materia di politiche economiche e del lavoro:
in merito alle funzioni, attribuite a suo tempo dalla Regione alle province, in materia di procedure di gestione delle crisi aziendali e dei contratti di solidarietà, nonché di quelle relative al funzionamento del sistema informativo lavoro e della rete dei servizi per il lavoro, si procede, per evitare il blocco determinato dalla soppressione province, alla riallocazione in capo alla Regione;
si dispongono interventi in favore dei giovani e delle future generazioni in quanto la grave crisi finanziaria ha trovato un’Italia impreparata, costretta a mettere in atto politiche di rigore e contemporaneamente incapace di promuovere politiche di sviluppo, acuendo lo scontro tra generazioni, e di fatto decretando l’impossibilità per le nuove generazioni di costruirsi un futuro sicché con la programmazione regionale si mira ad integrare il mondo della scuola e della formazione con quello del lavoro, facilitando gli stage, il tirocinio formativo e l’apprendistato, la promozione di master, lo sviluppo di progetti innovativi e sperimentali, il sostegno a start up e libere iniziative;
si dispone una organica disciplina innovativa del sistema educativo della Regione Veneto riconsiderando, in coerenza con la normativa nazionale di riferimento e il quadro europeo, la centralità della persona e coniugando l’istruzione e la formazione professionale;
si introduce il “Contratto regionale di attività” come nuovo modello di regionale di “welfare to work” e di “flexicurity” a favore di soggetti che non hanno mai avuto un’occupazione e si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro.
5 – In materia di valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione:
si fissa il blocco delle nomine, con relativo commissariamento, degli organi degli enti strumentali della Regione in scadenza con la fine della legislatura consentendo in tal modo di evitare gli ostruzionismi del passato al completamento delle razionalizzazione di tali enti già avviata per legge;
si dispone la razionalizzazione delle sedi – con accorpamento di esse nel contesto del compendio degli immobili di proprietà della Regione situati nei pressi della Stazione Ferroviaria di Venezia-Santa Lucia – e la semplificazione, per quanto di competenza della Regione trattandosi di materia principalmente statale, delle procedure di alienazione patrimonio immobiliare.
6 – In materia di politiche socio-sanitarie:
si istituisce l’ente di governance della sanità regionale veneta, denominato ‘Azienda Zero”, e si riducono a dimensione provinciale gli ambiti territoriali delle Aziende sanitarie locali;
si disciplina il governo delle liste d’attesa nella Regione del Veneto per l’abbattimento dei tempi;
si procede, adottando un moderno modello organizzativo e gestionale, alla trasformazione delle IPAB ancora disciplinate nel Veneto dalla Legge Crispi del 1890.
Zaia, dopo la presentazione avvenuta in Consiglio, ha formalmente nominato la nuova Giunta regionale. Di seguito l’elenco degli assessori regionali con le relative competenze:
Presidente Luca Zaia (Comunicazione e Informazione, Attuazione del Federalismo e Autonomia, Referendum Consultivi Previsti da Leggi Regionali, Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo, Cooperazione Transfrontaliera e Transnazionale, Funzioni di Controllo e Ispettorato, Competenze Istituzionali Stato-Regione, Rapporti col Parlamento Nazionale ed Europeo, Attrazione degli Investimenti, Grandi Eventi).
Vicepresidente Gianluca Forcolin (Bilancio e Patrimonio, Affari Generali Enti Locali Bilancio e Controllo Finanziario, Finanze e Tributi, Rapporti con il Credito, Partecipazioni Societarie, Risorse Umane, Affari Generali, Demanio e Patrimonio, Sistema Informatico ed e-government, Semplificazione Amministrativa, Trasparenza, Anticorruzione, Affari Legali e Contenzioso, Rapporti con gli Enti Locali, Riordino Funzioni di Competenza Regionale, Funzioni Metropolitane).
Assessore Gianpaolo Bottacin (Ambiente, Protezione Civile, Legge Speciale per Venezia – Programmazione per la Salvaguardia Ambientale, Tutela del Suolo e dell’Aria, Ciclo Integrato dell’Acqua, Difesa del Suolo, Bonifica e Foreste, Cave, Acque Minerali e Termali, Riconversione del Polo Industriale di Marghera, Legge Speciale per Venezia, Protezione Civile e Antincendio Boschivo, Specificità Provincia di Belluno).
Assessore Federico Caner (Attuazione del Programma, Rapporti con il Consiglio Regionale, Programmazione/Fondi Ue, Turismo, Commercio Estero – Attuazione del Programma di Governo, Rapporti con il Consiglio Regionale, Programmazione (FAS e FSC), Programmi FERS, Turismo, Trasporti a Fune, Commercio Estero e Internazionalizzazione, Economia e Sviluppo Montano, Attività Promozionali).
Assessore Luca Coletto (Programmazione Socio Sanitaria – Programmazione Sanitaria e Sociosanitaria, Tutela della Salute, Programmazione Edilizia a Finalità Collettive, Igiene Pubblica, Attuazione articolo 20 legge n. 67/1988, Sicurezza Alimentare, Servizi Veterinari, Non Autosufficienza).
Assessore Cristiano Corazzari (Territorio, Cultura, Sicurezza – Pianificazione Territoriale e Urbanistica, Beni Ambientali, Culturali e Tutela del Paesaggio, Parchi e Aree Protette, Polizia Locale, Sicurezza Cultura, Spettacolo, Sport, Edilizia Sportiva, Identità Veneta).
Assessore Elisa De Berti (Lavori Pubblici, Infrastrutture, Trasporti, Lavori Pubblici, Edilizia Residenziale Pubblica, Patti Territoriali IPA, Infrastrutture, Programmazione dei Trasporti, Trasporto Pubblico Locale, Navigazione Interna e Portuale).
Assessore Elena Donazzan (Istruzione, Formazione, Lavoro, Pari Opportunità – Politiche dell’Istruzione, Diritto allo Studio, Scuole Paritarie, Edilizia Scolastica, Programmazione della Formazione Professionale, Programmi Comunitari FSE, Politiche per il Lavoro, Pari Opportunità).
Assessore Manuela Lanzarin (Servizi Sociali – Programmazione e Servizi Sociali, Interventi a Favore dei Minori, dei Giovani, degli Anziani e dei Portatori di Handicap, Settore del No Profit e del Volontariato, Rapporti con istituzioni di Assistenza, Flussi Migratori, Diritti Umani, Edilizia di Culto).
Assessore Roberto Marcato (Sviluppo Economico, Energia – Artigianato, Commercio, Piccole e Medie Imprese, Industria, Fiere e Mercati, Distretti, Ricerca e Innovazione, Imprenditoria Giovanile e Femminile, Energia per tutte le Filiere, Tutela del Consumatore).
Assessore Giuseppe Pan (Agricoltura, Caccia e Pesca – Politiche per l’Agricoltura e la Zootecnia, Piano di Sviluppo Rurale (FEOGA), Programma Comunitario LEADER, Pesca e Acquacoltura, Fitosanitario, Produzioni Ambientali e Vegetali, Caccia).