Passo del Brennero, Austria accusa Italia mancati controlli sugli immigrati irregolari

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immigratiPolemica tra Vienna e Bolzano sul blocco ai controlli

Accuse sulla gestione del problema degli immigrati provengono dall’Austria, rilanciate dal popolare tabloid “Kronen Zeitung”. Il giornale di Vienna afferma che poliziotti austriaci sarebbero stati bloccati nella loro attività a ridosso del confine del Brennero dai loro colleghi italiani. Ma il questore di Bolzano, Lucio Carluccio, chiarisce: «la vicenda è stata subito chiarita».

La questione è stata segnalata al ministero degli interni di Vienna da Sven Knoll, consigliere regionale del partito separatista Sudtiroler Freiheit. E il governatore altoatesino Arno Kompatscher ammonisce: «occorre una collaborazione tra gli Stati e noi, data la nostra posizione, saremo in grado di dare il nostro contributo».

A dare il via alla polemica è stato il giornale austriaco parlando di un “fermo” operato dai Carabinieri al valico italo-austriaco a carico di gendarmi austriaci che stavano svolgendo controlli lungo i binari ferroviari. Immediatamente l’Arma ha fatto sapere che nessun militare è stato coinvolto nella vicenda. A spiegare tutto è stato il Questore Lucio Carluccio: «era stata segnalata da alcuni volontari che operano al Brennero una massiccia e perdurante presenza di poliziotti austriaci sul lato italiano della stazione ferroviaria». Per svolgere i loro controlli, infatti, i poliziotti austriaci attendono sul versante italiano i treni diretti a Nord, per poi entrare in azione con i controlli una volta giunti in Austria. Nel caso descritto dal giornale – ha spiegato il Questore – i poliziotti austriaci si sarebbero a lungo soffermati accanto ai binari. «Per evitare equivoci – ha detto Carluccio – un funzionario di polizia italiano ha invitato i colleghi austriaci ad aspettare il prossimo treno in sala d’attesa».

frontiera brennero stazioneLa questione ha immediatamente suscitato la reazione dei separatisti di Sudtiroler Freiheit, che hanno anche annunciato un’interrogazione in consiglio provinciale, dove si chiede, tra l’altro, «quali siano i funzionari che hanno agito, su ordine di chi e quali misure disciplinari vi saranno per questo intervento». Il governatore Kompatscher, dopo aver ricordato che «anche il premier Matteo Renzi ha citato l’Alto Adige come modello sulla questione dei migranti» ha auspicato comunque «un intervento dell’Unione Europea e della comunità internazionale, visto che vi sono regole che debbono essere cambiate. Diversi Stati – ha detto ancora Kompatscher – non intendono modificare l’Accordo di Dublino, mentre questo va cambiato al più presto. La soluzione va contemporaneamente ricercata anche in Nord Africa ed in Medio Oriente. Noi, comunque, ci stiamo attrezzando, visto che nel corso dell’estate il numero dei profughi sembra non essere destinato a calare»

Sulla questione della presenza indiscriminata di immigrati sul territorio regionale interviene il consigliere provinciale trentino di Forza Italia, Giacomo Bezzi, ha presentato un’interrogazione in cui chiede se «i profughi ospitati nei centri della nostra Provincia sono stati sottoposti a controlli sanitari da parte dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, a che tipo di controlli e se sono state riscontrate patologie contagiose e nello specifico casi di scabbia o malaria». Per Bezzi «l’emergenza profughi è diventata argomento quotidiano in tutta Italia e mette in forte preoccupazione tutta la popolazione, a maggior ragione le notizie sulla presenza di casi di scabbia e malaria alimentano ancor di più le angosce di chi li ospita. Sembrerebbe infatti – prosegue – che fra le migliaia di disperati approdati in Italia, poi divisi nei vari centri dislocati sul territorio italiano, si siano riscontrati casi di scabbia e malaria». «Visto che anche nella nostra provincia sono presenti un certo numero di profughi e onde evitare allarmismi che potrebbero portare a situazioni di insofferenza tra quelle persone che vivono a stretto contatto – conclude – si vuole sapere se la situazione sanitaria è tenuta sotto sorveglianza».