a cooperativa vinicola non riesce a rialzarsi dalle difficoltà finanziarie: la provincia di Trento, stante la situazione debitoria e l’indisponibilità delle banche, ha fatto saltare la nuova gestione
Complice la disastrosa situazione finanziaria ereditata dalla gestione Peratoner, la cantina La Vis ha dovuto alzare nuovamente bandiera bianca sotto il peso dei debiti accumulati per seguire il sogno di grandezza, di diventare il terzo polo vinicolo dietro ai colossi Cavit e Mezzacorona. Ma così non è stato.
Dopo un primo commissariamento affidato all’allora segretario generale della Camera di commercio di Trento Marco Zanoni che, dopo un anno di mandato a mezzadria con le responsabilità dell’ente camerale, ha colto la sfida di diventare il nuovo amministratore delegato della cantina, dimettendosi dalla Camera, credendo in un piano di razionalizzazione del debito e di rilancio e consolidamento della linea di prodotti, la gestione ordinaria non è riuscita a traghettare la cantina definitivamente fuori dai marosi delle difficoltà finanziarie, circa 60 milioni di euro accumulati a seguito di alcune acquisizioni di aziende vinicole fuori Trentino.
Il nuovo commissariamento deliberato dalla provincia di Trento arriva all’indomani del diniego da parte delle banche della proposta del piano di risanamento attestato da Ermanno Sgaravato, il quale ne aveva sostenuto la fattibilità. Dinanzi al permanere della chiusura delle linee di credito indispensabili per assicurare il pagamento ai dipendenti della cantina e degli anticipi ai viticoltori conferenti, per evitare il peggio il commissario torna alla La Vis, questa volta nelle vesti dell’avvocato Andrea Girardi, già presente in cantina nella veste di “affiancatore” dei vertici della cantin aappena rimossi.
Da oggi l’avvocato Andrea Girardi è nella pienezza delle suoi poteri di commissario della Cantina La-Vis. Lo ha annunciato il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, al termine della Giunta provinciale. «Al commissariamento si è arrivati dopo la presa d’atto che una delle condizioni fissate dalla nostra recente delibera non è stata rispettata», vale a dire la mancata sottoscrizione del piano di risanamento da parte delle banche, ha sottolineato Rossi ricordando che non c’è bisogno di alcuna delibera di Giunta. «Il commissario avrà pieni poteri nei limiti solo della garanzia del patrimonio sociale, dell’apporto dei soci, della loro remunerazione e del pagamento degli stipendi», ha poi detto Rossi sottolineando l’obiettivo di «garantire la continuità aziendale, fiduciosi che il provvedimento possa sbloccare la situazione». Il commissario Girardi, ha aggiunto Rossi, si avvarrà di alcune figure professionali che lo affiancheranno e a giorni farà una comunicazione ai soci della Cantina.