Assemblea annuale di Federmanager Treviso e Belluno

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Federmanager logoCresce il numero degli associati, specie nella Marca

Veneto in controtendenza rispetto al resto d’Italia: in regione Federmanager, la federazione più rappresentativa dei dirigenti d’azienda, registra un incremento di iscritti, passando dai 4.461 del 2013 ai 4.480 del 2014. L’aumento più consistente riguarda la provincia di Treviso, con i suoi 1.111 iscritti contro i 1.078 dell’anno precedente e l’altro dato positivo è che si tratta in gran parte di dirigenti in attività. Il più giovane di loro ha 34 anni, il più “maturo” ne ha 96, mentre le donne sono 56.

«Un trend ancora in crescita nel 2015, sia sul fronte complessivo che su quello della presenza femminile», assicura il presidente di Federmanager Treviso e Belluno, Marzio Boscariol, che sottolinea l’impegno della Federazione sul piano dell’innovazione e dei servizi e ricorda il ruolo positivo dei protocolli d’intesa siglati negli ultimi anni. Un altro dato evidenziato dal presidente di Federmanager Treviso e Belluno, e che emerge dall’analisi di Prometeia sul grado e i risultati della managerialità in Italia, è costituito dalle maggiori performance realizzate dalle imprese che si avvalgono di manager esterni. Ma, mentre al Nord si registra la maggiore percentuale di manager esterni, il Veneto, insieme alle Marche, è fanalino di coda: qui solo il 31% delle imprese si avvale di un manager esterno. «Un dato su cui riflettere e lavorare facendo leva sui risultati positivi registrati nelle aziende che si avvalgono di questa formula», dice Boscariol.

L’assemblea annuale di Federmanager Treviso e Belluno dal titolo “Quale futuro per i dirigenti nell’economia del nostro territorio”, ha visto la partecipazione del presidente nazionale della Federazione, Stefano Cuzzilla. Tra i relatori, oltre il presidente provinciale Marzio Boscariol, la presidente di Unindustria Treviso Maria Cristina Piovesana, il presidente provinciale della Cna Alfonso Lorenzetto e il presidente provinciale di Confcooperative Valerio Cescon.

Cambiare prospettiva. Allargare i propri orizzonti. Spostare la visuale per cogliere tra le pieghe della crisi le opportunità. I manager, inclini per natura ai cambi di marcia, oggi sono chiamati a straordinarie prove di reazione per guidare la crescita economica delle imprese in un periodo indiscutibilmente difficile. Dalla provincia di Treviso, fino a un decennio fa emblema della solidità economica e del fermento imprenditoriale, parte un nuovo corso “capitanato” dai manager.

«L’economia mondiale è mutata radicalmente, imponendo un salto di qualità al mondo dell’industria, ma anche a quello delle piccole e medie imprese e un cambio di mentalità degli stessi imprenditori. Non basta più lo spirito di intraprendenza che fino agli anni Novanta aveva fatto del NordEst la locomotiva d’Italia – spiega Boscariol – Tra passaggi generazionali mancati o difficoltosi e l’avvento delle nuove tecnologie, ora le imprese si trovano a fare i conti con leggi diverse e nuovi strumenti. Possono rimanere sul mercato e crescere solo se “accompagnate” in questo percorso di rinnovamento».

Di qui i protocolli d’intesa. Nel 2015 Federmanager Treviso e Belluno ne ha siglati 6 – con Unindustria Treviso, Confindustria Belluno-Dolomiti, Cna Treviso, Confartigianato Asolo e Montebelluna, Confcooperative Treviso e Fondazione La Fornace di Asolo – mettendo a disposizione la professionalità dei propri dirigenti, la loro elasticità mentale rispetto ai cambiamenti e l’esperienza raccolta in diversi settori. «L’obiettivo dei protocolli d’intesa è quello di restituire competitività all’economia locale – spiega il presidente nazionale di Federmanager, Stefano Cuzzilla -. Federmanager è impegnata a far evolvere il proprio ruolo di rappresentanza sindacale e sociale diventando anche punto di riferimento e aggregazione del mondo delle alte professionalità. Nostro compito è favorire la diffusione e l’utilizzo di competenze, esperienza, know-how professionale e managerialità quali fattori-chiave nei processi di modernizzazione delle imprese. Il Veneto, in particolare la provincia che oggi ci ospita, è sempre stato un punto di riferimento che, sul piano delle professionalità unite allo spirito imprenditoriale, ha costituito fonte d’ispirazione per tutto il Paese».