La bolognese Granarolo acquista quote della bresciana Centrale del latte

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latte in bicchiere e brocca
latte in bicchiere e broccaRafforzamento del “polo bianco” del Nord per rafforzare il patrimonio zootecnico e lattiero dopo la fine del regime delle quote

Il mondo del latte è scosso da un processo di razionalizzazione e raggruppamento all’indomani della fine del regime delle quote latte finora imposto dall’Unione Europea. Le tante, piccole realtà che producono latte stanno attivando processi di aggregazione per potere reggere la concorrenza dei grandi produttori del Nord Europa, che possono produrre e vendere a costi decisamente più bassi di quelli italiani, che devono affrontare problemi territoriali (come gli allevatori di montagna) che comportano costi di produzione maggiori rispetto ai grandi allevamenti industriali di pianura.

Uno dei protagonisti della spinta all’aggregazione è la bolognese Granarolo: secondo il presidente della cooperativa Giampiero Calzolari, «l’Italia, corre il rischio, con la fine del regime delle quote latte, di vedere distrutto un patrimonio allevatoriale e di trasformazione della materia prima italiana con l’aumento di importazioni di materia prima da altri Paesi. L’Italia deve produrre adeguate soluzioni per valorizzare il proprio latte e la sostenibilità del proprio comparto lattiero caseario».

Per Calzolari il piano del Ministro Martina va nella giusta direzione. Granarolo ha ricordato che l’Isa, l’Istituto per lo Sviluppo Agroalimentare, entrerà nel capitale sociale di Granarolo International: «un riconoscimento importante al nostro ruolo a sostegno dell’internazionalizzazione del “Made in Italy». Il presidente ha spiegato che negli ultimi 6 anni la coop bolognese ha investito quasi 300 milioni di euro (tra cui 180 milioni in stabilimenti e 100 in acquisizioni) «senza un euro di contribuzione pubblica». In quest’ottica di valorizzazione della filiera italiana si colloca anche l’operazione per l’entrata di Granarolo nel capitale della Centrale del Latte di Brescia. Infine, nel segno dell’innovazione italiana, Granarolo lancerà a giugno il “Fresco Digeribile Granarolo”, un nuovo latte fresco, con solo l’1% di grassi e ridotto contenuto di lattosio. «Un prodotto che oggi non c’è sul mercato e che risponde a un bisogno molto sentito dai consumatori, un latte fresco a basso contenuto di grassi e lattosio».

Quanto alla Centrale del Latte di Brescia, Granarolo e Coldiretti hanno siglato un accordo attraverso cui raggiungeranno una quota complessiva pari al 12,65% del capitale sociale della società bresciana. L’operazione avverrà attraverso un aumento del capitale sociale di 2 milioni di euro – interamente sottoscritto da Granarolo – di Coldiretti Brescia HC Srl, società attualmente controllata al 100% da Coldiretti e che detiene il 12,65% di Centrale del Latte di Brescia. Alla fine dell’operazione, Granarolo e Coldiretti controlleranno con quote paritetiche del 50% ciascuna, il capitale sociale di Coldiretti Brescia HC Srl che cambierà ragione sociale e si chiamerà “Filab”, Filiera Latte Brescia. L’accordo tra Coldiretti e Granarolo «ha l’obiettivo di rilevare una partecipazione qualificata del capitale sociale di Centrale del Latte di Brescia». Al completamento dell’operazione Granarolo e Coldiretti, insieme a Bim (Consorzio Comuni bacino imbrifero montano di Valle Camonica-Breno) e a Latte Brescia Soc. Coop. Agricola, controlleranno una quota del 24,37% di Centrale del Latte Brescia, diventando il secondo azionista dopo il comune di Brescia.

L’operazione mira a «salvaguardare le eccellenze territoriali della regione a maggior vocazione agro-allevatoriale del Paese valorizzandone le produzioni locali di latte fresco di alta qualità in particolare a seguito della fine del sistema comunitario delle quote latte, in linea con il piano strategico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali».

«Con questa operazione intendiamo ribadire l’impegno di Granarolo per la tutela e la salvaguardia della filiera italiana del latte e dei sistemi agro allevatoriali locali coniugando il territorio nella prospettiva di consolidamento e crescita della più grande cooperativa lattiera nazionale. Siamo certi che questa partnership consentirà di creare valore contribuendo allo sviluppo industriale della Centrale grazie anche alla capacità di Granarolo di presidiare il mercato nazionale ed internazionale» ha detto Calzolari.

Per Ettore Prandini, vice presidente nazionale di Coldiretti e presidente di Coldiretti Lombardia, «l’operazione che abbiamo concluso sulla Centrale del latte rappresenta un esempio virtuoso delle potenzialità di un territorio quando agisce unito e in un’ottica di sistema. Il coinvolgimento degli agricoltori è un’assunzione di responsabilità ma anche la scelta di un’opportunità importante per la valorizzazione del vero “Made in Italy”. Vogliamo continuare a offrire ai consumatori prodotti veri, da gente vera come i nostri agricoltori i cui volti campeggiano anche all’esterno del padiglione Coldiretti a Expo. Per noi sviluppo e persone camminano insieme. Noi ci crediamo e vogliamo continuare in questa direzione».