Ghazaryan ha incontrato ad Udine i vertici di Confindustria, della Curia, della Camera di commercio
Armenia chiama Friuli Venezia Giulia ed il Friuli Venezia Giulia risponde all’unisono di tutte le istituzioni: può essere sintetizzata così la due giorni di visita a Udine dell’ambasciatore armeno in Italia Sargis Ghazaryan, ospite di Confindustria Udine per una prima presa di contatto con il sistema imprenditoriale locale e per una visita alle istituzioni.
L’individuazione di un percorso utile al rafforzamento delle relazioni commerciali, culturali e istituzionali tra Friuli Venezia Giulia e Armenia è stata il filo conduttore di tutti gli incontri istituzionali avuti dall’Ambasciatore a Udine ed anche, del focus di approfondimento a palazzo Torriani della realtà economica dell’Armenia.
«Oggi – ha sottolineato il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon – è solo l’inizio di un cammino congiunto importantissimo per i nostri territori. L’Armenia ha inteso avviare un percorso di accreditamento e di rilancio delle proprie relazioni sul territorio italiano. Siamo onorati che l’Ambasciatore, non solo per un omaggio ideale ai luoghi in cui si è laureato, abbia scelto il Friuli Venezia Giulia per iniziare questo percorso, accompagnato da Confindustria Udine nell’accreditamento con Cciaa, Università, Comune, Provincia e Arcivescovado e nel rafforzamento delle relazioni, peraltro già esistenti, con la Regione, il Consiglio e la Giunta regionale. Incontro dopo incontro stiamo ponendo le basi concrete per creare un piccolo modello pilota con cui scrivere tutti assieme la nascita di un nuovo patto di relazioni tra Friuli Venezia Giulia e Armenia che parte da una matrice culturale di cui il sistema industriale intende avvalersi come acceleratore per rafforzare questo legame».
«Stiamo cercando – ha dichiarato l’ambasciatore Ghazaryan – di creare una nuova dinamica, una nuova proposta, che ha l’obiettivo di trasformare una zona di contrasti in un’area di sinergie. L’Armenia aderisce all’Unione Economica Euroasiatica, ma ci sentiamo anche profondamente europei. Nei prossimi mesi firmeremo un accordo di cooperazione rafforzata con la UE che può costituire una piattaforma per fare un salto qualitativo nei rapporti internazionali. E’ una nuova situazione che si sta venendo a formare dalle grandi opportunità e prospettive. Il nostro scopo è dunque il superamento delle attuali tensioni politiche sul fianco est dell’Unione Europea e in Medio Oriente».
«Non siamo qui – ha aggiunto l’ambasciatore – perché le aziende delocalizzino da noi. Chi ha delocalizzato ha distrutto il tessuto socio-economico sia del territorio di origine che di quello di arrivo. Noi siamo qui invece con l’ambizione di creare valore aggiunto reciproco attraverso l’allargamento della base di mercato e con processi di internazionalizzazione autentica. Stiamo offrendo alle imprese friulane un accesso al mercato di 170 milioni di consumatori dell’Unione Economica euroasiatica».
Sonia Chiarotto, referente economica dell’Ambasciata, ha presentato alle imprese un dettagliato quadro macro-economico dell’attuale situazione del Paese fornendo indicazioni precise ed utili per gli operatori economici. L’Armenia è un paese ospitale e sicuro, con un ambiente macroeconomico stabile e con un sistema bancario armeno che opera in accordo con standard di Basilea II. La promulgazione già nel 1994 di una legge sugli investimenti diretti esteri fornisce garanzie all’investitore straniero e lo protegge da eventuali modifiche legislative. Peraltro, gli accordi di libero scambio con le ex repubbliche socialiste sovietiche possono fungere da anello di congiunzione tra i mercati asiatici ed il Medio Oriente, incluso l’Iran dove vigono ancora le sanzioni.
L’ingresso dell’Armenia nell’Unione Economica Euroasiatica con Russia, Bielorussia e Kazakistan offre un mercato ben più ampio di quello attuale per la diffusione dei propri prodotti. Inoltre, grazie ad una politica estera accorta di complementarietà, l’Armenia intrattiene ottime relazioni sia con la Russia che con l’Europa, alla cui tradizione culturale gli armeni si sentono molto vicini. Ed ancora va citato il “Sistema di preferenze generalizzate +” stabilito con l’UE che concede l’esenzione tariffaria all’Armenia su molti beni e servizi. Il Paese dispone poi di una rete di infrastrutture sviluppata e di un regime di dazi e di costi doganali tra i più bassi dell’OMC.
I rapporti commerciali tra Italia e Armenia sono buoni e in costante crescita (l’interscambio è cresciuto del 93% negli ultimi quattro anni), ma ancora suscettibili di ampio miglioramento. Chi volesse investire nel paese caucasico dovrebbe indirizzare i propri interessi e fondi nei settori dell’alta tecnologia, estrazione mineraria, metallurgia, intermediazione finanziaria e servizi bancari ed economici, servizi educativi e medici, sviluppo di software, industria alimentare, turismo, energia rinnovabile, industria chimica ed industria tessile.
L’Italia, storicamente presente nel paese soprattutto nei settori energetico ed edile, sta attualmente incrementando la propria presenza sul territorio nei comparti della moda e dell’arredamento, dell’agroalimentare, dei beni di lusso e della meccanica.
Ghazaryan, accompagnato dal presidente di Confindustria Udine Tonon, si è poi incontrato con il presidente della Ccamera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, il rettore dell’università di Udine, Alberto Felice De Toni, con l’assessore alla cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, con il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, con l’Arcivescovo della Diocesi di Udine, Andrea Bruno Mazzocato e con il presidente del Consiglio Regionale del FVG, Franco Iacop.