Cosenza: «assicuriamo ai cittadini la certezza nelle comunicazioni». Attivati rimborsi agli utenti per 2,8 milioni di euro
Un servizio sempre più conosciuto e che – ha rivendicato con orgoglio la sua presidente, Giovanna Cosenza – «se fosse un’azienda sarebbe con un utile incredibile» costando alla collettività circa un milione di euro ma avendone restituiti oltre 2,8. Senza dimenticare le azioni di formazione all’uso corretto dei media, per i più giovani e non solo. E’ il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) dell’Emilia Romagna, la cui attività 2014 è stata presentata in una conferenza stampa in Assemblea legislativa.
Per quanto riguarda l’attività di risoluzione amichevole delle controversie tra cittadini e operatori del comparto delle telecomunicazioni (telefonia, web e pay tv) lo scorso anno sono state 6.078 le conciliazioni (+27,8% rispetto al 2013) che hanno prodotto rimborsi per, appunto, 2.850.000 euro (+21,8%). Le procedure d’urgenza per riattivare le linee sono state 790 (l’anno precedente erano state 613). Quanto al successo dell’attività, l’83,12% si è concluso positivamente, anche questo un valore in crescita sul 2013 quando questa percentuale si era fermata al 72%. Tra le ragioni di questi numeri in crescita, anche le misure di semplificazione introdotte come la firma elettronica e il servizio di videoconferenza per i cittadini delle province di Rimini e Forlì-Cesena, servizio che verrà esteso anche all’Emilia occidentale.
Tra le ragioni che hanno portato alle controverse, la maggior parte dei casi è legato alla fatturazione (40,14%), poi ai malfunzionamenti o disservizi (13,15%), al recesso (9,39%) o alla portabilità del numero fisso (8,75%). La presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, ha sottolineato con soddisfazioni i risultati di questo servizio fornito dalla pubblica amministrazione e ha ricordato l’importanza delle attività a favore dei minori: «è utile l’attività di incontro, per diminuire i rischi per i ragazzi facendo crescere la loro conoscenza. Informazione e formazione per tutelarli dal cyberbullismo e per educarli ad utilizzare i mezzi digitali». Proprio su questo fronte, Cosenza ha invitato genitori e formatori a non aver paura di internet, «non si devono demonizzare i media digitali, se ne deve promuovere un uso consapevole. Non ci devono essere contrapposizione tra cosiddetti nativi e migranti digitali. Perché i secondi, spesso, hanno più strumenti per comprendere e spiegare quello che succede online».