Ad aprile le immatricolazioni di nuovi autoveicoli crescono del 24,2%

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autoparco automobiliSoddisfazione di Federauto, Unrae e Anfia. Urgente stabilizzare il mercato per garantire stabilità alla ripresa con provvedimenti di defiscalizzazione del settore

Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, il mese di aprile si è chiuso con 148.807 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +24,2% rispetto allo stesso mese del 2014, evidenziando il miglior risultato per lo stesso mese degli ultimi 4 anni. Il I quadrimestre segna un incremento del 16,2% a 578.088 vetture immatricolate, rispetto alle 497.478 del gennaio-aprile 2014.

Anche dalla raccolta contratti, frutto di un primo scambio di informazioni fra Unrae ed Anfia, emerge in aprile una forte crescita a doppia cifra. I circa 158.000 contratti raccolti nel mese, indicano un incremento del 31% rispetto ai 121.000 dello stesso periodo del 2014 e nel quadrimestre la crescita è del 20%, con 607.000 unità complessive. Dall’analisi della struttura del mercato – come detto – emerge per i privati una crescita nel mese del 28%, che li porta ad incrementare la propria quota di 2 punti percentuali, raggiungendo il 60,7% del totale. Nel I quadrimestre l`incremento è del 12,3%, in calo ancora in rappresentatività al 59,4%.

Il noleggio continua in aprile a crescere a doppia cifra (+18,1%), seppur con tassi in ridimensionamento, e cede in quota, scendendo al 25%. Da questo mese, l’Unrae è anche in grado di dettagliare quanta parte va imputata al noleggio a breve termine e quanto al lungo termine. Il 18,1% di crescita complessiva del noleggio, infatti, è dato da un incremento di circa il 25% del noleggio a breve, al 13,5% di quota sul totale e da un +11,2% del lungo termine, all’11,5% di quota di mercato. Nel cumulato, l’incremento del noleggio nel complesso è del 31,8% (25,5% di quota), determinato da un +41,7% del breve termine e un +23,7% del lungo termine. Infine le società crescono in aprile del 17,1%, portando il cumulato gennaio-aprile in aumento del 9%, con una quota nel quadrimestre in calo di un punto percentuale, al 15,1%.

«Finalmente una sequenza di numeri positivi sul mercato italiano – commenta Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere -. Undici mesi col segno positivo, 4 mesi di crescita a doppia cifra ed anche il segmento privati che cresce a doppia cifra, sono certamente dei bei segnali. E come ci chiediamo il perché davanti a performance negative – prosegue Nordio – dovremmo interrogarci sulla ragione di questi risultati positivi, per individuare quali siano le opportunità che si possono cogliere».

Il noleggio – grazie anche all`effetto Expo – è stato certamente rilevante per i risultati del mercato, il cui incremento tocca però marginalmente le reti distributive, con qualche reale beneficio a venire nel settore post-vendita. Pure il segmento dei privati cresce a doppia cifra, con un robusto +28%, anche frutto dell’effetto confronto con anni particolarmente depressi, riportandosi con 90.467 immatricolazioni in aprile, sui volumi di 3 anni fa. «La crescita a doppia cifra del segmento privati – dichiara Nordio – è stata generata soprattutto dal poderoso sostegno commerciale delle Case e delle Reti e, seppur soddisfatti del risultato, non è finanziariamente sostenibile nel medio e lungo periodo. Tuttavia questa crescita conferma che esiste un’opportunità di ringiovanimento del parco circolante che il Governo dovrebbe cogliere. Diversamente, a questo ritmo di sostituzione impiegheremmo molti anni per rinnovare significativamente il parco». Per Nordio «occorre un acceleratore di questo processo attraverso, ad esempio, il sostegno fiscale della detraibilità di parte dei costi di acquisto. Ed è anche tempo di dare un segno di attenzione alle imprese con la revisione della fiscalità delle auto aziendali, considerando che una migliore rotazione delle stesse renderebbe disponibile un usato più fresco che sarebbe di aiuto alla sostituzione del parco anziano. Alla luce dei segnali positivi derivanti da questi primi quattro mesi dell’anno – conclude Nordio – la stima Unrae del mercato italiano delle autovetture per l`anno 2015 si porta a 1.480.000 immatricolazioni complessive, in crescita dell`8,8% e con 120.000 vendite in più rispetto ai risultati dello scorso anno».

Obiettivo raggiungibile anche per il Centro Studi Promotor che considera la soglia di un milione e mezzo di immatricolazioni per il 2015 «assolutamente a portata di mano, anzi cauto». Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, «è legittimo chiedersi fino a che punto il mercato italiano dell’auto possa recuperare se non arriva la ripresa dell’economia. Se si considera che, rispetto ai livelli ante-crisi, nel 2014 le immatricolazioni hanno subito un calo del 45,4%, mentre la produzione industriale è calata del 25,2%, si può ipotizzare che il mercato dell’auto abbia ancora margini di recupero anche in assenza di ripresa dell’economia in quanto è stato penalizzato dalla crisi molto più fortemente del resto dell’economia reale». Secondo Quagliano, «perché il recupero continui la condizione minima è che la fiducia regga e da questo punto di vista, con la diffusione dei dati di aprile, è suonato un campanello d’allarme molto preoccupante proprio sulla fiducia: si è interrotto infatti sia per le famiglie che per le imprese il recupero in atto fin dal giugno 2013. I prossimi mesi diranno se i dati di aprile sono solo una battuta d’arresto o se segnano una inversione di tendenza dovuta al fatto che ai troppi annunci sulla ripresa imminente non è seguita la ripresa effettiva. Se la tendenza si fosse invertita, anche il recupero in atto per il mercato dell’auto potrebbe arrestarsi».

Soddisfatto Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: «è stato un mese eccezionale in cui abbiamo assistito ad un risveglio della domanda delle famiglie. Non c’è dubbio che il mercato e gli ordini di aprile siano stati trainati da campagne promozionali straordinarie, particolarmente efficaci sotto il profilo delle condizioni offerte alla clientela che, nel caso del contributo alla rottamazione, hanno rappresentato una leva decisiva per “smuovere” gli acquisti».

Per Pavan Bernacchi «il mercato dell’auto ha posto in evidenza dei segnali di reattività da parte delle famiglie, specie davanti all’opportunità di sostituire una vettura vecchia. Questa risposta è perfettamente in linea con la dimensione e composizione del parco circolante del nostro Paese, colpito a causa della crisi e dall’assenza di iniziativa del Governo, da una preoccupante anzianità e, quindi, caratterizzato da milioni di vetture poco sicure e molto inquinanti. Vi è quindi un terreno di sviluppo che non può però essere solamente sostenuto dalle risorse private del settore. Un asse di sviluppo importante sarebbe la riduzione di una pressione fiscale da incubo, che ha ridotto al lumicino il mercato di auto prestazionali e che deprime quello delle auto aziendali, penalizzato da deduzioni fiscali rese progressivamente irrisorie e da norme IVA che rendono ingestibili per i concessionari gli acquisti di auto usate da aziende che hanno detratto l’IVA al 40%».