Assemblea con malumori da parte degli azionisti di minoranza, che si sono visti dimezzare il valroe delle azioni in loro possesso. Perdite a 231 milioni di euro. Già autorizzato da Banca d’Italia l’apporto da parte della Fondazione
L’assemblea 2015 della Cassa di Risparmio Spakasse di Bolzano non è stata delle più facili, sia per i soci che per i nuovi vertici della banca, chiamati a raddrizzare i conti dell’istituto dopo l’emersione di perdite consistenti per 231 milioni di euro. All’assemblea hanno partecipato oltre 700 azionisti di minoranza, molti dei quali contrariati dal dimezzamento del valore delle loro azioni a causa dell’andamento dei conti della banca: per loro la valorizzazione a 125 euro per azione rappresenta una consistente perdita, se si pensa che non più tardi di qualche anno fa la valorizzazione s’aggirava attorno ai 300 euro.
L’assemblea ha avuto come oggetto principale, l’approvazione del bilancio 2014, il cui progetto era stato deliberato dal consiglio di amministrazione della banca, che registra una perdita di 231 milioni di euro, con un risultato condizionato dagli accantonamenti effettuati per oltre 340 milioni di euro per fare fronte ai rischi su crediti e raggiungere adeguati livelli di copertura degli stessi.
Oltre all’approvazione dei conti 2014, sono state approvate alcune modifiche statutarie riguardanti l’introduzione della figura di amministratore delegato, che sarà ricoperta da Nicola Calabrò (che conserverà anche l’incarico di direttore generale), e il conferimento di una delega al consiglio di amministrazione per la realizzazione dell’operazione di aumento di capitale. Quest’ultima delega diventerà effettiva dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte dell’organo di vigilanza bancaria.
L’assemblea ha anche approvato le politiche di remunerazione 2015, che prevedono, fra l’altro, che per l’anno in corso non siano corrisposte remunerazioni su base variabile al personale apicale, agli amministratori e alle altre posizioni cosiddette rilevanti. Nel caso in cui la banca raggiunga nel 2015 risultati economici positivi sopra un determinato livello, potrà invece essere erogato esclusivamente il premio di produzione riservato al personale non manageriale.
Nel consiglio d’amministrazione sono stati eletti Sieglinde Fink e Klaus Vanzi quali nuovi consiglieri in sostituzione dei dimissionari Heinrich Dorfer e Andreas Sanoner. In seguito alle dimissioni dei membri del collegio sindacale Claudio Andreatta e Dieter Schramm, ai quali è subentrato il sindaco supplente Massimo Biasin, l’assemblea ha confermato quest’ultimo e nominato Walter Schweigkofler come ulteriore sindaco. Inoltre, sono stati nominati Armin Knolleisen e Carlo Palazzi come sindaci supplenti, in sostituzione di Massimo Biasin e della dimissionaria Margit Crazzolara.
Per il presidente Gerhard Brandstätter e il suo vice Carlo Costa «l’approvazione del bilancio è il momento più importante di confronto fra gli azionisti e i vertici aziendali. L’approvazione dei conti 2014 è sicuramente un passaggio che lascia il segno, e la nostra banca vuole però, con questo atto, girare pagina e guardare avanti. Il consiglio di amministrazione ha effettuato nel suo primo anno dall’insediamento un importante lavoro avente l’obiettivo di dotare la banca di adeguate coperture sui rischi di credito. Gli accantonamenti effettuati per raggiungere questo scopo hanno influenzato pesantemente i risultati dell’esercizio, ma pongono le basi per guardare al futuro con maggiore fiducia. L’assemblea ha anche approvato la delega conferita al consiglio di amministrazione per avviare il percorso di aumento di capitale che potrà essere realizzato presumibilmente nel secondo semestre 2015 dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte degli organi di vigilanza». Per Brandstätter Costa, inoltre, «in data odierna la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, dopo aver ricevuto la formale autorizzazione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha eseguito un primo versamento di 120 milioni di euro che rappresenta un acconto dell’operazione di aumento di capitale per la quale la Fondazione ha deliberato di voler partecipare per un importo fino alla concorrenza massima di 200 milioni di euro. Questo primo versamento ha un doppio valore: testimonia l’impegno tempestivo della Fondazione nel voler fare subito la propria parte e dare un primo contributo al rafforzamento, e consente di ripristinare gli indicatori patrimoniali che erano stati erosi dal risultato economico 2014. È un segnale forte per dare anche tranquillità agli altri azionisti».
Soddisfatto il direttore generale ed amministratore delegato Nicola Calabrò: «è stata un’assemblea difficile, ma serena ma ora siamo pronti a ripartire; abbiamo le coperture sui crediti che hanno raggiunto i livelli delle banche più virtuose del panorama creditizio italiano. Stiamo affinando il nuovo piano industriale che verrà presentato entro i prossimi due mesi. La banca ha comunque già attivato nel primo trimestre 2015 alcune nuove iniziative commerciali e in particolare si registrano ottimi risultati nel risparmio gestito che consolidano e superano le già buone performance dell’anno precedente in questo specifico comparto. Stiamo lavorando per snellire le strutture centrali e renderle più efficienti. La “nuova” Cassa di Risparmio che abbiamo in mente – sottolinea Calabrò – sarà una banca più moderna e attenta alle esigenze del cliente. Il percorso di rinnovamento sarà una sfida impegnativa, ma contiamo di realizzarla per far tornare al più presto la Banca a esprimere una redditività con risultati sostenibili anche a medio lungo termine». Calabrò rassicura gli azionisti: «le basi per una risalita le abbiamo poste. Ora serve fiducia e pazienza perché i valori possano recuperare».