Assemblea provinciale di Confartigianato Alto Adige

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confartigianato alto adige direttore thomas Pardeller
confartigianato alto adige direttore thomas PardellerRiunione annuale nella sede all’insegna di “Sapere. Fare. Artigianato”

“Sapere. Fare. Artigianato”: è stato questo il motto 2015 scelto da lvh.apa Confartigianato Imprese Alto Adige per l’assemblea annuale dell’artigianato altoatesino, andata in scena nella Casa dell’Artigianato di Bolzano di fronte ad una vasta platea di imprenditori ed ospiti d’onore. Chiara la tematica principale dell’evento, nel corso del quale si è puntato sulla necessità di mettere in primo piano le capacità artigiane, delle doti da sviluppare nel migliore dei modi possibili.

«In passato non è mai esistita così tanta conoscenza come al giorno d’oggi ed apprendere non è mai stato così semplice. Sapere e saper fare sono tuttavia opportunità che hanno un senso solo se applicate concretamente, ovvero come accade nell’artigianato realizzando prodotti o mettendo a disposizione importanti servizi» ha sottolineato in apertura il presidente di lvh.apa Confartigianato Imprese Gert Lanz ribadendo la confartigianato Alto Adige Gert Lanz Presidentenecessità per le piccole imprese di essere pronte alle novità e di possedere la giusta flessibilità per adeguarsi alle nuove situazioni. Sono in fondo queste le doti che permettono ad oltre 14.000 imprese altoatesine di sopravvivere nell’odierno mercato: «certo il tutto diventerà sempre più difficile se a Roma ci si continuerà ad incontrare precipitosamente di notte per realizzare delle leggi inadatte alle piccole realtà, o se anche a livello locale non si sfrutterà la libertà d’azione concessa per l’ottenimento di determinate condizioni generali – ha aggiunto Lanz, appellandosi alla politica e chiedendo condizioni generali accettabili tanto per le grandi quanto per le piccole realtà».

Anche il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher ha confermato come al momento si riscontri una mancanza di fiducia nella politica italiana ed ha sottolineato l’inaffidabilità della legislazione, una colpa da attribuire più ai funzionari pubblici che ai politici: «per rendere l’economia italiana più competitiva non servono norme affrettate, bensì leggi sensate e ben ponderate – ha affermato Kompatscher -. La Giunta provinciale continuerà ad impegnarsi per ottenere condizioni base idonee alle realtà locali».

La conoscenza e le abilità esistenti nell’artigianato si riflettono in Alto Adige soprattutto nel campo della formazione professionale. Il giornalista economico svizzero Rudolph Strahm, relatore d’eccezione ospite dell’assemblea, ha avuto modo di spiegare i vantaggi del sistema formativo professionale integrato al mondo del lavoro: «la formazione duale ha la capacità di sviluppare la cosiddetta intelligenza pratica ed è dunque il modello più idoneo per insegnare in che modo applicare le proprie conoscenze – ha dichiarato Strahm -. Per spiegare il successo del sistema duale prendo come esempio la Svizzera, dove il 70% dei giovani decide di svolgere il percorso dell’apprendistato». Insieme alla Germania ed all’Austria, la Svizzera rappresenta il territorio UE nel quale è possibile rinvenire la maggiore forza economica ed innovativa, la più elevata capacità di esportazione e la migliore efficienza economica.

Condizione base per questo successo è la permeabilità del sistema formativo. Una tematica sulla quale si sono confrontati anche i relatori della successiva tavola rotonda. A quest’ultima hanno preso parte il presidente lvh.apa Gert Lanz, la presidentessa dei Giovani artigiani lvh.apa Jasmin Fischnaller, la direttrice dell’ufficio per l’apprendistato e la formazione di Maestro Cäcilia Baumgartner, il presidente ADAPT Emmanuele Massagli e lo stesso Rudolph Strahm. Chiaro il concetto emerso: un adeguato collegamento tra il mondo scolastico e quello del laboratorio è imprescindibile per un’integrazione di successo sul mercato del lavoro – anche in questo caso con le adeguate condizioni generali.

Gli artigiani si sono soffermati anche sullo scenario aperto dal Patto transatlantico (TTIP), destinato ad essere concluso tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea già entro il 2015. Attraverso una raccolta firme presentata in occasione dell’Assemblea provinciale dell’artigianato altoatesino, l’associazione ha voluto sensibilizzare gli addetti ai lavori e focalizzare l’attenzione su tre principali criticità.

Quotidianamente l’Europa e gli USA scambiano merci e servizi per un valore complessivo di circa 2 miliardi di euro. Attraverso il previsto Patto transatlantico (TTIP) si punta all’eliminazione di numerose barriere commerciali, con il triplice obiettivo di garantire una crescita economica nei Paesi coinvolti, di ridurre la disoccupazione e di accrescere il reddito medio dei lavoratori: «quando si parla di TTIP deve tuttavia essere chiaro che le opportunità derivanti da questo accordo non possono essere unicamente appannaggio di pochi gruppi di grandi dimensioni – ha commentato il direttore di lvh.apa Thomas Pardeller -. Anzi, le priorità devono essere il benessere della popolazione e la protezione dei consumatori». Sono in particolare tre le criticità che potrebbero avere effetti negativi nei confronti delle piccole imprese locali: la cosiddetta protezione degli investimenti, che avrebbe come conseguenza un iniquo trattamento preferenziale per i grandi gruppi stranieri; la riduzione degli standard, destinata a causare gravi danni ad esempio nel campo della formazione; infine la cooperazione normativa, che permetterebbe di concordare i precetti legislativi di concerto con le grandi lobby, senza l’adeguato coinvolgimento per tempo dei Parlamenti nazionali e ciò nell’ottica di evitare eventuali arbitrati. «Rendendo meno rigorose le regole del gioco, il rischio è quello di compromettere il funzionamento dei circuiti economici e finanziari locali, facendoli poi sostituire da anonimi player globali orientati unicamente al profitto – ha aggiunto Pardeller -. Dunque sì a progresso e sviluppo, ma nessuna fiducia cieca senza un controllo democratico ed un’adeguata trasparenza». Per dimostrare la propria insoddisfazione in vista del suddetto accordo, gli artigiani altoatesini hanno deciso di reagire con un’azione di raccolta firme che è stata presentata in occasione dell’Assemblea provinciale dell’artigianato altoatesino. Le firme saranno raccolte nelle imprese artigiane di tutta la provincia e saranno infine consegnate ai Parlamentari UE.