Trasporto pubblico locale, la regione Veneto cita in Tribunale il ministero dei Trasporti

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Autobus scania actv venezia
Autobus scania actv veneziaOggetto del contendere i 73 milioni di contributi non versati dallo Stato alla Regione per l’ammodernamento del parco autobus. Zaia: «danno evidente per il bilancio regionale»

Regione del Veneto e Stato nuovamente ai ferri corti sulla mancata erogazione dei contributi destinati al Trasporto pubblico locale (Tpl), prima promessi e poi stranamente scomparsi. Una serie di accordi sottoscritti e disattesi che hanno indotto la Regione ad adire le le vie legali, chiedendo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il pagamento di 73 milioni di euro, pari al mancato versamento dei contributi, prima formalizzati e poi non versati destinati alla copertura dei mutui accesi per l’acquisto di nuovi autobus.

La decisione è stata assunta dalla Giunta regionale, e l’Avvocatura regionale ha già provveduto a notificare alla locale Avvocatura dello Stato un atto di citazione a comparire avanti il Tribunale civile di Venezia, chiedendo il pagamento dei 73 milioni mai ricevuti.

«Il danno che riteniamo di aver subito – fa notare il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – è ingente, ed è pesantemente ricaduto sia sul bilancio regionale, sia sull’entità dei servizi offerti ai cittadini. In definitiva, lo Stato, prima aveva incentivato le regioni a contrarre mutui con le banche garantendone la copertura, e poi, a metà del guado, ha via via ridotto i finanziamenti fino quasi ad azzerarli. In spirito di collaborazione, e in considerazione della situazione delle finanze pubbliche, abbiamo sopportato a lungo tali decurtazioni. A questi comportamenti di buon senso i vari Monti, Letta e Renzi hanno risposto con un diluvio di tagli a tutti i trasferimenti, per cui ora è arrivato il momento che lo Stato paghi questo debito, tale noi lo consideriamo, determinato da un comportamento che riteniamo tanto reiterato quanto indebito».