Alto Adige, il “Barometro dell’economia” vira al bello

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Redditività attesa nel 2015 per settore
Redditività attesa nel 2015 per settoreSecondo l’indagine periodica della Camera di commercio, cresce la fiducia delle imprese circa l’aumento dei fatturati e dei prezzi di vendita

L’edizione primaverile del “Barometro dell’economia” evidenzia un miglioramento del clima di fiducia in Alto Adige. Il 75% delle imprese giudica positivamente i redditi conseguiti nel 2014 e il 78% conta di poter ottenere una redditività soddisfacente nel 2015. Tale valore è il più elevato dal 2011.

In generale, gli imprenditori e le imprenditrici prevedono per l’anno in corso uno sviluppo positivo del fatturato, soprattutto per quanto concerne le esportazioni. In alcuni settori come gli alberghi e ristoranti, il trasporto di persone e la vendita e riparazione di veicoli potranno esserci anche aumenti dei prezzi, dopo che nel secondo semestre 2014 l’inflazione in Alto Adige è stata pressoché nulla. Le imprese continuano tuttavia a lamentare i costi eccessivi, i ritardi nei pagamenti e la mancanza di solvibilità dei clienti. Per gli investimenti non s’intravvedono ancora miglioramenti, mentre l’occupazione dovrebbe rimanere stabile.

L’analisi dei singoli settori evidenzia notevoli differenze. Il clima di fiducia è particolarmente positivo nel trasporto di persone, dove quasi tutte le imprese (il 96%) prevedono una redditività positiva nel 2015. Seguono il comparto manifatturiero (84%) e il commercio al dettaglio (83%). Nell’edilizia il clima di fiducia migliora lievemente, ma resta su livelli bassi: solo il 65% delle imprese del settore delle costruzioni conta di ottenere una redditività soddisfacente nell’anno in corso. Permangono le difficoltà anche nel commercio all’ingrosso (61%). Infine, dato il ribasso dei prezzi delle mele si prospetta un anno difficile per l’agricoltura: appena un quinto delle cooperative frutticole confida di poter garantire ai coltivatori prezzi alla produzione soddisfacenti.

Il miglioramento del clima di fiducia delle imprese altoatesine è in parte riconducibile alla ripresa economica europea. Nel 2015 il Pil dell’Eurozona crescerà presumibilmente dell’1,3%, anche grazie al basso prezzo del petrolio e alla politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea (BCE). Le misure di sostegno della BCE cominciano a fare effetto e il pericolo di deflazione è notevolmente sceso. Nei prossimi mesi i prezzi resteranno stabili o registreranno ancora una lieve diminuzione determinata dal calo dei costi energetici, ma alla fine dell’anno vi sarà una risalita. Inoltre la politica monetaria espansiva della BCE genera una serie di effetti positivi. L’Euro debole rafforza la competitività dei prodotti europei sui mercati internazionali e i ridotti tassi d’interesse sostengono gli investimenti. Di questa situazione approfittano anche i Paesi fortemente indebitati come l’Italia: attualmente il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi (spread) è bassa, attestandosi a circa 110 punti base (1,1%).

L’Alto Adige trarrà vantaggio anche dall’andamento congiunturale positivo dei suoi principali partner commerciali. Nel 2015 la Germania registrerà una solida crescita dell’1,5% e l’economia austriaca riprenderà vigore, arrivando allo 0,8%. Nell’anno in corso anche l’Italia dovrebbe uscire dalla recessione, con una crescita prevista dello 0,6%. L’economia nazionale beneficerà della riforma del mercato del lavoro, che avrà effetti positivi sull’occupazione e a medio termine porterà a un incremento dei consumi delle famiglie. Si attendono inoltre impulsi positivi dall’Expo 2015 a Milano.

Tenuto conto della situazione dell’economia locale e dell’andamento congiunturale nazionale e internazionale, l’IRE conferma la previsione di crescita del prodotto interno lordo altoatesino dello 0,6% nel 2015. La ripresa potrebbe tuttavia risentire di alcuni fattori di incertezza a livello italiano e europeo. In particolare saranno determinanti il successo delle riforme in Italia e una soluzione positiva della crisi debitoria della Grecia.

Il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, sottolinea l’importanza di una politica fiscale di sostegno alla congiuntura: «ci sono tutti i presupposti per una ripresa economica. Occorre però che lo Stato riduca la pressione fiscale e crei condizioni migliori per gli investimenti produttivi pubblici e privati».