Zonin: «non sarò anche il presidente della nuova Spa. Vogliamo costruire un grande gruppo bancario Veneto con nuove alleanze»
Assemblea ordinaria dei soci della Banca Popolare di Vicenza (Bpvi) nella sede berica della banca, aperti dalla relazione del presidente Giann Zonin, banca che punta alla crescita: «abbiamo dato incarico a Mediobanca di individuare un partner. Auspico che gli amici di Montebelluna (Veneto Banca) accolgano l’invito poiché siamo in grado di costruire una grande banca del Veneto anche se si tratta di una Spa. Per fare questo – ha aggiunto Zonin rivolgendosi alla platea dei soci – questo Cda ha bisogno di serenità e pazienza».
«I risultati del primo trimestre di quest’anno segnano progressi di grande importanza per tutti i settori di attività tradizionale della banca e fanno presagire una chiusura 2015 all’insegna di buoni profitti» ha detto Zonin, sottolineando che «tutte le società partecipate del gruppo Popolare di Vicenza, da banca Nova a BpVi Finance, a Prestinuoa a Farbanca stanno registrando risultati brillanti. Sono poi da prevedersi a bilancio 2015 rilevanti plusvalenze derivanti da operazioni di dismissione di partecipazioni tra cui quella che deteniamo nell’Istituto Centrale Banche Popolari. Stiamo uscendo piano piano da una crisi dell’economia globale durata otto anni. La nostra banca – ha concluso – si è mantenuta una banca solida, sana e affidabile».
Zonin ha poi tornato sul processo di trasformazione da popolare a Spa e agli scenari di crescita: «facciamo una grande banca del Veneto. In Veneto è rimasta la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e se riusciamo a metterle assieme diventiamo il quinto-sesto istituto bancario italiano. E’ una grossa opportunità e un dovere verso il territorio. E’ una proposta che lancio – ha sottolineato – non come presidente della Banca Popolare di Vicenza ma come Gianni Zonin, imprenditore veneto».
Il percorso della Banca Popolare di Vicenza è di trasformarsi in una Spa e per questo la soluzione “più logica” è quella di cercare un partner. «La Riforma delle Popolari era da tempo in agenda nel nostro paese – ha spiegato – la riforma è venuta dall’alto, ne prendiamo atto e non possiamo che adeguarci. La Bpvi diventerà quindi una società per azioni. Per questo abbiamo considerato due soluzioni: una è restare da soli che per Bpvi è una strada ancora percorribile oggi. Tuttavia – ha aggiunto il presidente – molte banche stanno pensando ad aggregarsi per accrescere la capacità competitiva e spalmare i costi gestionali». Zonin si è detto convinto che «la seconda soluzione sia quella più logica e più sicura per il futuro, ed è quella di cercare un partner, quella di percorrere la strada di una aggregazione con un’altra banca che sia quotata o non quotata. Si tratta di valutazioni che richiedono grande attenzione e prudenza – ha proseguito Zonin – seguendo anche indicazioni e suggerimenti che vengono dalla Bce. Quel che è certo – ha concluso – è che siamo una banca interessante, apprezzata, con un’ottima immagine sul mercato bancario e capace di crescere ancora.
Mi rammarico – ha aggiunto – quando sento chi mette in discussione l’onestà del cda e dei suoi componenti e non posso accettarlo. Confermo l’impegno e il lavoro del cda, del collegio sindacale e della direzione generale». «Siamo sereni – ha continuato Zonin – abbiamo lavorato con onestà. Questa è l’ ultima assemblea Bpvi come banca cooperativa, che resterà a Vicenza e si consoliderà a Vicenza, aggregandosi con qualcuno per raggiungere una dimensione europea. Io non sarò più presidente – ha concluso – quando la banca si trasformerà in Spa».
«Dopo la trasformazione in Spa è plausibile che venga avviato un nuovo aumento di capitale» ha detto Samuele Sorato, direttore generale di Bpvi, nella conferenza stampa che si è tenuta alla fine dell’assemblea dell’istituto berico. «In questo momento non esiste nessun bisogno – ha spiegato Sorato – ma dopo la trasformazione in Spa, prevista per legge, riteniamo sia inevitabile avviare un nuovo aumento di capitale, necessario anche per sostituire quei soci che venderanno le loro azioni».
L’assemblea dei soci – 7.793 i voti in proprio e per delega – ha approvato il bilancio 2014 della Banca Popolare di Vicenza. La Bpvi ha registrato un positivo andamento della gestione tradizionale dell’istituto caratterizzata da una significativa crescita dei proventi della gestione commerciale e dall’aumento della clientela (+62.000 clienti nel 2014), oltre che dal continuo sostegno alle imprese dei territori di riferimento con circa 2,4 miliardi di euro di nuovi finanziamenti erogati complessivamente nel corso del 2014. L’approccio prudenziale negli accantonamenti e nella valutazione degli attivi, alla luce del nuovo quadro regolamentare della Bce, porterà – secondo la relazione – ad un miglioramento della qualità degli indicatori patrimoniali della Banca, in linea con quanto previsto dal piano industriale. Il risultato netto consolidato è pari a -758,5 milioni di euro; Nell’ambito del percorso, per legge, di trasformarsi in Spa, è stata decisa la determinazione del valore delle azioni a 48 euro (62,5 euro nel 2014); tale valore è stato indicato dal Cda lo scorso 8 aprile 2015 sulla base di un’approfondita perizia formulata da un consulente indipendente. La determinazione di tale valore è principalmente riconducibile agli effetti del “Comprehensive Assessment” effettuato dalla Bce ed ai conseguenti impatti sul patrimonio e sul target di capitale.