Zaia: «un lavoro che ci rende orgogliosi per i risultati raggiunti dalla nostra sanità»
Il professor Gino Gerosa e quattro ricercatori (la dottoressa Laura Iop, attuale responsabile, il professor Michele Spina, il dottor Filippo Naso e il dottor Alessandro Gandaglia) del laboratorio di Ricerca di medicina rigenerativa della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Padova hanno ricevuto dal presidente della regione del Veneto Luca Zaia una targa di riconoscimento per la scoperta di una innovativa tecnologia (“Tricol”) per produrre sostituti valvolari biocompatibili ed autorigeneranti, seconda al mondo in ordine di tempo (“ma migliore”, assicura il professor Gerosa) dopo quella di Hannover, in Germania.
La metodologia è il risultato della ricerca avviata nel 1992 nel laboratorio di medicina rigenerativa di Padova ed è stata convalidata dal Centro nazionale trapianti, che ne ha autorizzato l’impiego clinico e che verrà così utilizzata in tempi stretti per intervenire sulle cardiopatie congenite pediatriche e nell’adulto, per le quali, a Padova, vengono effettuati interventi su una trentina-quarantina di casi l’anno. Le valvole cardiache prelevate da cadavere vengono decellularizzate, cioè private delle cellule che, riducendo la calcificazione, permettono alla valvola (ridotta ad una sorta di impalcatura di collagene ed elastina che verrà riempita dall’ organismo della persona in cui verrà impiantata) di durare di più.
«Dopo Hannover – ha commentato Gerosa – anche il Veneto avrà adesso la sua banca di valvole. Questo risultato lo abbiamo raggiunto grazie ai cervelli che sono rimasti in Italia, oltre ai finanziamenti, grande problema della ricerca, che abbiamo avuto dalla Regione». «Grazie all’attività di ricerca – ha detto Zaia – siamo ancora i numeri uno, punto di riferimento internazionale. E lo possiamo dire a ragion veduta, basandoci sui risultati».