Terziario, distribuzione e servizi: firmato il nuovo contratto nazionale con 85 euro di aumento in 3 anni

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massimo zanon presidente confcommercio veneto
massimo zanon presidente confcommercio venetoZaon: «nuove prospettive per imprese e occupazione»

Un aumento medio di 85 euro “spalmati” su tre anni contrattuali, a partire dal 1 aprile; nuovi contratti a tempo determinato di sostegno all’occupazione; semplificazione della flessibilità nella gestione degli orari settimanali di lavoro. Queste alcune delle novità contenute nell’ipotesi di accordo contrattuale del Terziario, della distribuzione e dei servizi siglata da Confcommercio e, unitariamente, dalle tre sigle sindacali di categoria CGIL, CISL e UIL, che ora verrà sottoposto agli organi consiliari competenti. Si tratta del più grande contratto nazionale applicato nel settore privato.

Un altro cambiamento, introdotto per incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro, è l’innalzamento della proporzione tra contratti a tempo indeterminato e determinato, la cui soglia sale dal 20% a un massimo del 28%. Un’operazione che, assieme al contratto di sostegno all’occupazione, potrà servire a dare impiego ai lavoratori attualmente disoccupati. L’ipotesi di accordo avrà durata fino al 31 dicembre 2017. Siglata dopo un anno di trattative, riguarda, in Veneto, oltre 300.000 lavoratori.

Soddisfatta Confcommercio Veneto: «un passo importante per le imprese del terziario e per i lavoratori – dichiara il presidente regionale Massimo Zanon –. Un altro tassello che, insieme alla decontribuzione introdotta a inizio anno e a una maggiore fiducia di imprese e consumatori, potrà contribuire alla ripresa del settore aprendo nuove prospettive anche sul fronte occupazionale. Il Terziario di mercato (cioè il mondo dei servizi privati al netto di quelli bancari e della pubblica amministrazione) già oggi produce la maggior parte del PIL privato in Veneto, assorbe la maggior quota di occupati e, soprattutto, distribuisce salari quasi doppi di quelli distribuiti da agricoltura e industria messi insieme».

«In una fase ancora critica del nostro Paese e per le imprese della nostra regione, dove il terziario è diffusissimo, la sigla del contratto nazionale è la conclusione positiva di un lungo periodo di trattative, un incentivo alla crescita che contiene diverse semplificazioni per l’inserimento nel mondo del lavoro», conclude il segretario generale di Confcommercio Veneto, Eugenio Gattolin.