Secondo l’indagine di Adico, il calo è stato di oltre il 60%
Se il settore immobiliare è il termometro per misurare le condizioni economiche di un territorio, la provincia di Treviso ha la febbre molto alta. Anche se nel 2014 le compravendite sono cresciute del 7% rispetto al disastroso 2013 (ma rispetto al 2012 sono calate della stessa percentuale), il territorio della Marca a livello Veneto è quello più colpito dalla crisi del settore.
Secondo un’indagine dell’Adico, Associazione difesa consumatori, che ha elaborato i dati dell’Osservatorio immobiliare dell’agenzia del territorio, in dieci anni, dal 2004 al 2014, gli acquisti di case da parte dei trevigiani è sceso di oltre il 60%, con un crollo che è cominciato nel 2006 e si è concretizzato nel 2014 con 8.257 compravendite in meno rispetto al 2004. Anche nel comune capoluogo il calo è consistente (circa -40%) ma più contenuto rispetto al territorio provinciale.
Dall’analisi emerge un altro dato che rende la Marca territorio “unico” nel Veneto. Guardando alla tipologia di casa venduta nell’ arco di dieci anni, emerge come l’abitazione classificata come “piccola” ha perso completamente appeal in confronto alla casa media o grande. In provincia l’acquisto di case piccole è diminuito di trequarti (-76%) in dieci anni, passando dal oltre il 30% del totale delle vendite annue, al 19,4%. Anche le compravendite di case grandi sono diminuite nel corso di dieci anni, ma “solo” di un terzo (33,8%). Nel 2014 compongono un quinto del venduto contro l’11% del 2004. Ragionamenti simili si possono fare per il comune.
«Treviso sta sentendo la crisi forse più degli altri territori – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Il comparto immobiliare è fondamentale per valutare la salute di una economia e la provincia di Treviso, come dimostra la nostra indagine, evidenzia i maggiori segni di cedimento». Per quanto riguarda la tipologia delle abitazioni, una cosa è chiara. «Le abitazioni piccole – continua Garofalini – sono solitamente prerogativa delle coppie giovani che vogliono comprare casa ma hanno determinate disponibilità. Come sappiamo la crisi e la disoccupazione hanno colpito soprattutto loro, i giovani. Spesso non possono chiedere un mutuo, perché hanno lavori precari. In molti preferiscono restare a casa e aspettare tempi migliori. Dobbiamo renderci conto che la situazione continua ad essere molto difficile».
Proprio nell’ambito della casa, ad Adico si rivolgono sempre più cittadini in difficoltà con il pagamento del mutuo, spesso dopo la perdita del lavoro. Sempre più numerosi gli utenti che denunciano tassi usurari da parte degli istituti di credito, sia per quanto riguarda i mutui stessi che i conti correnti. Molti anche le richieste di intervento tramite lo sportello “sfratti e condominio”.