I presidenti di Banca Popolare · Volksbank e Banca Popolare di Marostica sottoscrivono l’atto di fusione

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firma fusione banca popolare alto adige e marostica othmar michaeler giuseppe bottecchia 1Nasce una banca popolare, probabilmente destinata a trasformarsi in una Spa con le nuove norme, forte di 194 filiali e 15 miliardi di euro di mezzi amministrati

I presidenti di Banca Popolare · Volksbank e di Banca Popolare di Marostica, Otmar Michaeler e Giuseppe Bottecchia, hanno sottoscritto l’atto di fusione ai fini dell’incorporazione di Banca Popolare di Marostica in Volksbank, suggellando così le delibere dei consigli di amministrazione dell’ottobre 2014 e le delibere delle assemblee dei soci di entrambe le banche in data 22 e 23 febbraio 2015. Dal 1 aprile 2015 la fusione avrà effetto legale e Banca Popolare di Marostica sarà a tutti gli effetti incorporata in Volksbank.

La fusione dà vita ad una nuova Volksbank ancora più grande, con 194 filiali, oltre 53.000 soci e 15 miliardi di euro di mezzi amministrati. Gli ambiti territoriali delle due banche sono adiacenti, per cui in seguito alla fusione viene a crearsi un unico bacino territoriale comune nel cuore del NordEst, dal Brennero a Padova, Vicenza e Venezia.

«Con la fusione, Banca Popolare · Volksbank cresce nelle dimensioni e negli aspetti di redditività, acquisendo una visibilità ancora più marcata nel NordEst d’Italia e rafforzando ulteriormente la sua solidità – dice il presidente Volksbank Otmar Michaeler -. Così come Banca Popolare di Marostica, anche Volksbank ha basato per oltre 125 anni la sua attività sulle solide e durature relazioni con la clientela nel contesto regionale. La nuova banca può ora fare affidamento su due mercati storici: l’Alto Adige e la provincia di Vicenza. In entrambi i mercati di riferimento vi sarà una Direzione commerciale, capace di rispondere in modo adeguato alle esigenze in loco».

Il presidente del consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Marostica, Giuseppe Bottecchia, ha tenuto a sottolineare con soddisfazione che «questa fusione è l’espressione di un progetto strategico con cui due banche decidono di unirsi per puntare ad obiettivi di crescita comuni, con grande rispetto di ognuna per le particolarità dell’altra».