“Sorgenti urbane” e “Case dell’acqua”: successo per la proposta lanciata dal gruppo Hera per un consumo consapevole dell’acqua potabile

0
719
Hera sorgente dellacqua Civitella
Hera sorgente dellacqua CivitellaLe apparecchiature che distribuiscono acqua di acquedotto in versione liscia o gasata hanno consentito di risparmiare 12 milioni bottiglie di plastica e 3,4 milioni di euro da parte delle famiglie

Grazie a “Sorgenti Urbane” e “Case dell’Acqua”, Hera cerca di dare il suo contributo. L’Italia è tra i primi paesi europei per consumo di acqua in bottiglia, con oltre 190 litri procapite. Nel territorio emiliano-romagnolo, invece, queste strutture installate da Hera in collaborazione con i comuni, hanno distribuito nel 2014 quasi 19 milioni di litri di acqua di rete, evitando il consumo e l’acquisto di 12 milioni di bottiglie di plastica.

Le “Case dell’Acqua” e le “Sorgenti Urbane” presenti nel territorio gestito da Hera hanno fatto la loro prima comparsa nel 2011 e ad oggi sono ormai 60, dislocate nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna e Rimini. Hanno avuto grande successo tra i cittadini, tanto che nel 2014 hanno erogato una media di 52.000 litri d’acqua (refrigerata) al giorno. La preferita resta la liscia (13 milioni di litri), sempre gratuita. Di gassata, che costa 5 centesimi a litro, sono stati invece erogati 5,6 milioni di litri.

Nelle 5 “Sorgenti Urbane” presenti nel Bolognese (Pianoro, due a Molinella, San Giorgio in Piano, Anzola dell’Emilia e Coop Corticella) nel 2014 sono stati erogati 1,8 milioni di litri d’acqua. In particolare, la liscia ha toccato quota 910.000 litri, mentre quella gassata si è fermata “solo” a 323.000 litri. Per il territorio il risparmio calcolato è di circa 139.000 tonnellate di CO2 e ben 822.000 bottiglie di plastiche in meno nell’ambiente.

“Case dell’Acqua” e “Sorgenti Urbane” sono strutture aperte al pubblico per potersi rifornire di acqua di rete, la stessa che esce dai rubinetti di casa: sono, infatti, sempre collegate alla rete idrica cittadina. L’acqua non subisce alcun trattamento rispetto a quella che esce dai rubinetti: viene semplicemente resa più fresca grazie a un sistema di refrigerazione e distribuita anche frizzante, erogata senza filtri o addolcitori, perché già buona da bere e controllata da oltre 1.700 analisi al giorno. Si tratta di un’importante iniziativa alla quale Hera partecipa insieme alle amministrazioni comunali e, in alcuni territori, in collaborazione con le società come Romagna Acqua e Unica Reti. Il progetto viene sviluppato attraverso Adriatica Acque, partecipata dal Gruppo Hera, che garantisce anche la manutenzione delle strutture e mette a disposizione il numero verde gratuito 800 323 800 per informazioni e segnalazioni.

Le “Case dell’Acqua” e le “Sorgenti Urbane” danno una grossa mano all’ambiente, tagliando emissioni di anidride carbonica. Come? Scegliendo l’acqua di rete, si producono meno rifiuti, evitando in particolare di buttare bottiglie di plastica nella spazzatura. Di conseguenza, ci sono meno svuotamenti di cassonetti e, in generale, meno mezzi in circolazione su strada. Nel 2014 le bottiglie di plastica da 1,5 litri “risparmiate” all’ambiente sono state più di 12 milioni. E negli ultimi 4 anni questo ha comportato un abbattimento complessivo di 4.300 tonnellate di anidride carbonica, insieme a 800 tonnellate di plastica in meno corrispondenti a oltre 32.000 cassonetti in meno da svuotare.

Scegliere l’acqua di rete ha anche una valenza economica e riguarda soprattutto le famiglie. Per quelle del territorio servito da Hera nel 2014 il servizio delle “Sorgenti Urbane” e delle “Case dell’Acqua” ha portato a un risparmio annuo di circa 3,4 milioni: è la cifra che sarebbe stata spesa comprando la stessa quantità di acqua minerale.