Moncalvo: «l’agropirateria del “Made in Italy” costa 60 miliardi di euro nel 2014»
L’agricoltura fa registrare un incremento record del 23% nel numero di occupati in Veneto, nonostante le difficoltà provocate dalla crisi, sulla base dei dati relativi al quarto trimestre 2014. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della visita del presidente Roberto Moncalvo e della Giunta nazionale nella regione in vista dell’Expo alla scoperta delle realtà radicate sul territorio che hanno però permesso all’Italia di ottenere i primati qualitativi ambientali e di sicurezza alimentare nell’agroalimentare.
Dall’analisi Coldiretti emerge che si registra un incremento del 38,7% delle donne occupate nei campi mentre l’aumento è più contenuto per gli uomini con un balzo che è comunque del 18,5%. «Il segnale significativo è anche l’aumento congiunturale nello stesso periodo del numero di imprese agricole condotte da under 35 che in Veneto salgono a oltre 2.800 (+1,6%), in controtendenza ai tassi elevati di disoccupazione giovanile» ha affermato Moncalvo, sottolineando che «le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea». Per Moncalvo «l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita. Ora la sfida – ha continuato – è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività».
La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione dei prodotti alimentari “Made in Italy” nel mondo ha superato il fatturato di 60 miliardi di euro nel 2014, con l’arrivo di preoccupanti novità come il Prosecco “Made in Crimea”, anche sulla spinta delle tensioni politiche e commerciali che sono culminate con l’embargo da parte della Russia. Per Moncalvo «è un risultato estremamente positivo delle nostre battaglie il piano per l’export del Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’“Italian sounding” nell’agroalimentare». Moncalvo, nel sottolineare che «la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari “Italian sounding” a livello internazionale costa all’Italia trecentomila posti di lavoro che si potrebbero creare nel Paese con una azione di contrasto a livello nazionale ed internazionale».
Due prodotti alimentari di tipo italiano su tre in vendita sul mercato internazionale, ha spiegato Moncalvo, «sono il risultato dell’agropirateria internazionale. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati, ci sono i formaggi partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano che, ad esempio, negli Stati Uniti in quasi nove casi su dieci sono sostituiti dal Parmesan prodotto in Wisconsin o in California. Ma sono spesso “clonati” anche i salumi italiani più prestigiosi, dal prosciutto di Parma al San Daniele, per non parlare degli olii extravergine d’oliva e le conserve come il pomodoro san Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti».