Provincia di Bolzano, presentato il bilancio dell’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico

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PAB presentato bilancio agenzia sociale
PAB presentato bilancio agenzia socialeErogati nel 2014 322 milioni di euro ad oltre 75.000 persone

L’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (Asse) della provincia di Bolzano ha diffuso i dati della sua attività nel corso del 2014 che ha erogato 322 milioni di euro ad oltre 75.000 richiedenti. La presentazione nel palazzo della provincia ha visto la partecipazione degli assessori Martha Stocker e Waltraud Deeg, nonché dal presidente e dal direttore, Karl Tragust ed Eugenio Bizzotto.

L’Agenzia è un ente strumentale della Provincia, attivo sul territorio provinciale dal 2010, in cui prestano servizio ventinove collaboratori e il suo principale compito è l’erogazione agli aventi diritto di tutte le prestazioni assistenziali istituite con legge provinciale, nonché di quelle previdenziali di natura integrativa, le cui funzioni amministrative sono delegate alla Provincia da leggi statali e regionali.

Si tratta complessivamente di oltre una ventina di prestazioni aggregate in quattro macroaree: interventi per la non autosufficienza – assegno di cura; assegni al nucleo familiare; interventi previdenziali; prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi.

Nel corso del suo intervento, l’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha rilevato che la parte più consistente dell’attività dell’Asse riguarda l’assegno di cura per il quale vengono erogati complessivamente circa 200 milioni di euro. Da parte sua, l’assessore alla famiglia, Waltraud Deeg, ha posto l’accento sul fatto che l’Asse si occupa anche dell’erogazione dell’assegno al nucleo famigliare che nel corso del 2014 è passato da 100 a 200 euro mensili. In questo ambito si dovrà tener conto in futuro anche del fatto che annualmente circa 6 – 700 madri lasciano il lavoro entro il primo anno di nascita del figlio ed hanno successivamente notevoli difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro.

I dati più significativi sono stati illustrati dal presidente dell’Asse, Karl Tragust, e dal direttore, Eugenio Bizzotto. Nel corso dell’anno 2014 le singole prestazioni, sono state erogate complessivamente a 75.500 beneficiari (-1% rispetto al 2013) per una spesa complessiva di quasi 332 milioni di Euro, circa 30 milioni di € in più rispetto al 2013 che, in termini relativi, corrispondono a un 10% di aumento. Anche nel 2014 gli interventi per persone non autosufficienti (assegno di cura) hanno assorbito la parte più cospicua della spesa, pari al 60%, per un ammontare erogato di ca. 198 milioni di €, a seguire l’area assegni al nucleo familiare (21% equivalente a 71 milioni), le prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi (13% equivalente a 41 milioni) ed infine gli interventi previdenziali (7% equivalente a 22 milioni).

L’assegno di cura è stato erogato, almeno per una mensilità, a circa 13.700 persone non autosufficienti, il 2,7% della popolazione residente complessiva. Mediamente l’assegno è stato liquidato ogni mese a circa 10.800 persone con una spesa media di circa 9 milioni di euro. Con riferimento al provvedimento di liquidazione del mese di dicembre 2014 oltre il 97% dei beneficiari era di cittadinanza italiana e i due terzi donne.

Rispetto al 2013 si osserva un sostenuto calo del numero dei beneficiari dell’assegno di cura (-18%), in realtà il numero effettivo delle persone non autosufficienti aventi diritto all’assegno va ulteriormente incrementato di circa 4.000 unità corrispondenti agli ospiti in casa di riposo e centri per lungo degenti. Dal 2014 la Giunta provinciale ha stabilito che l’assegno di cura agli ospiti delle strutture residenziali per anziani non venga più liquidato direttamente alla persona ma al gestore del servizio residenziale in cui la persona è ospitata. In caso di ritorno al proprio domicilio l’assegno viene nuovamente pagato direttamente alla persona non autosufficiente. Sommando quindi gli ospiti in casa di riposo a coloro che hanno percepito direttamente l’assegno al proprio domicilio il numero complessivo supera ampiamente le 17.000 unità.

Il totale dei percettori di una prestazione erogata dall’Asse (a sostegno della famiglia, per la non autosufficienza, per l’invalidità o di natura previdenziale) nel 2014 supera quindi le 79.000 segnando un incremento effettivo rispetto al 2013 pari al 5%.

Per determinare la spesa complessiva sostenuta nel 2014 per l’assegno di cura ai 111 milioni di Euro liquidati alle persone che vivono presso il proprio domicilio vanno quindi aggiunti gli 86 milioni di Euro versati direttamente alle case di cura e ai centri per lungo degenti. Dei complessivi 197 milioni, otto però sono di competenza dell’anno 2013, in considerazione di ciò il reale incremento della spesa a carico del fondo per la non autosufficienza registrato nel 2014 rispetto al 2013 è pari all’1,74%.

Gli assegni al nucleo familiare comprendono invece quattro diverse prestazioni, una regionale, una provinciale e due statali. È stata proprio l’area assegni al nucleo familiare ad evidenziare rispetto al 2013, la crescita più significativa sia in termini di beneficiari (+7%) che di importo complessivamente erogato (+ 32,5%). Determinante per l’impennata della spesa nell’area assegni al nucleo familiare è stato il raddoppio dell’importo mensile dell’assegno provinciale al nucleo familiare che dal 1 gennaio 2014 è passato dai 100,00 ai 200,00 euro al mese per figlio. Solo per l’assegno provinciale e quello regionale sono stati erogati complessivamente 67 milioni di euro, circa 17 milioni in più rispetto al 2013.

Nel mese di dicembre 2014 quasi 19.000 famiglie hanno percepito solo l’assegno regionale, circa 4.500 solo l’assegno provinciale e poco più di 8.800 entrambe le prestazioni per un totale di quasi 32.000 famiglie, oltre la metà (57%) delle famiglie con almeno un figlio minorenne residenti in provincia di Bolzano.

Se l’importo mensile dell’assegno provinciale al nucleo è fisso e pari a 200 euro per ogni figlio entro i primi tre anni di vita – con una soglia di sbarramento del reddito e patrimonio (con criteri DURP) pari a 80.000 euro -, l’importo mensile dell’assegno regionale è variabile e dipende dalla composizione del nucleo, dal numero dei figli e dalla condizione economica della famiglia. L’importo mensile può oscillare da un minimo di ca. 50 euro ad un massimo di circa 1.000 euro, la media mensile per famiglia si attesta attorno ai 115 euro, con un valore mensile mediamente triplicato nel caso di nuclei familiari in cui sia presente almeno un figlio invalido.

Le prestazioni previdenziali hanno comportato una spesa complessiva di circa 22 milioni di euro così articolata: pensioni (20,5 milioni), sostegni per disoccupati (1 milione) e in via residuale interventi per malattie professionali. Rispetto al 2013 la spesa per le prestazioni previdenziali è leggermente cresciuta (+3,0%), la sua scomposizione in sottoaree evidenzia però un forte calo con riferimento all’area sostegni per disoccupati (-16,3%).

Nel corso del 2014 sono state liquidate le ultime prestazioni di sostegno al reddito (c.d. “mobilità regionale”) spettanti a coloro che avevano perso il posto di lavoro entro la fine del 2012. Il numero di coloro che hanno percepito tale prestazione è stato limitato (108 persone) per una uscita complessiva poco superiore a 125.000 euro. Nel contempo ha avuto inizio il pagamento delle nuove prestazioni di sostegno a persone disoccupate o in cassa integrazione (indennità integrativa dell’Assicurazione sociale per l’impiego ASpI e misure anticrisi) introdotte dal legislatore regionale nel 2013. Le nuove misure sono state percepite da 521 persone per un importo complessivamente liquidato di quasi un milione di Euro. La riforma degli ammortizzatori sociali adottata dallo Stato con Legge 183/2014 (cd. Jobs Act) comporterà necessariamente una revisione degli interventi regionali anche perché dal mese di maggio 2015 l’attuale Aspi verrà sostituita da una nuova prestazione rendendo quindi non più erogabile l’integrazione all’Aspi prevista dalla LR 19/1993.

Tra le prestazioni pensionistiche va citata innanzitutto la pensione alle casalinghe al cui fondo hanno aderito oltre 2.800 casalinghe e, di queste, 2.151 hanno percepito nel 2014 la pensione.

Lo scorso anno la spesa complessiva ha quasi raggiunto i 13 milioni, l’importo mensile della pensione ha oscillato tra un minimo di 470,18 euro ed un massimo di 564,22 euro, in base al numero di anni contributivi versati.

Al di là dell’erogazione delle suddette prestazioni, l’Agenzia si occupa inoltre della gestione patrimoniale del fondo pensione casalinghe, attualmente pari a circa 264.000.000 euro, attualmente demandata a due gestori patrimoniali esteri, Black Rock (Inghilterra) ed Amundi (Francia), scelti tramite bando di gara europea. Nel corso dell’anno 2014 gli investimenti finanziari hanno avuto una rendita positiva lorda di circa l’11%, avendo investito circa l’80% in titoli obbligazionari e la parte restante in titoli azionari.