Conclusa la missione internazionale del Friuli Venezia Giulia in Croazia e in Serbia

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Corecom FVG convegno su futuro Rai locale franco iacop
Corecom FVG convegno su futuro Rai locale franco iacopIacop: «rafforzati i legami con le realtà ex jugoslave»

Si è conclusa a Osijek la missione in Croazia della delegazione del Friuli Venezia Giulia guidata dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop. Dopo gli incontri di martedì a Osijek e Vukovar incentrati su temi economici quali agricoltura, produzione del legno, energie rinnovabili, distretti industriali, trasporto fluviale, la delegazione ha incontrato il vicepresidente della Contea di Osijek-Baranja, Zeljko Kraljicak, assieme al vicepresidente di quell’Assemblea legislativa e a diversi rappresentanti del mondo agricolo e docenti universitari specializzati nella sperimentazione e nella produzione agraria, con i quali sono state approfondite ulteriori ipotesi progettuali di collaborazione con il Friuli Venezia Giulia.

Iacop ha illustrato i contenuti del Piano di sviluppo rurale Fvg, le cui linee portanti hanno molti punti in comune con le problematiche che quella Contea intende sviluppare in campo agrario e forestale. Un limite della Contea è costituito dalla scarsa autonomia dallo Stato centrale, che non sempre riesce a cogliere le potenzialità dei diversi territori e che quindi spinge per produzioni dove non vi sono tradizione e vocazione, con scelte che non sempre si rivelano vincenti. Per questo motivo la Contea guarda al Friuli Venezia Giulia con grande interesse per trovare risposte alle esigenze dei suoi produttori. Una di queste è senz’altro l’Ersa, il cui ruolo e la cui attività nel campo della sperimentazione, dell’accompagnamento tecnico, della certificazione di qualità sono stati messi in evidenza da Sonia Venerus. S i è infine parlato di come poter potenziare il turismo collegandolo all’agroalimentare, dove il Friuli Venezia Giulia può mettere in campo esperienze come produzione di olio, fattorie didattiche, albergo diffuso, «un sistema – ha sottolineato Iacop – che è riuscito a inquadrarsi in una filiera molto più ampia. La firma del rinnovo della convenzione – ha concluso – potrà consentire la prosecuzione da un lato e l’avvio dall’altro di interessanti progetti di collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Osijek-Baranja».

La Serbia è disposta a modificare la legge sulla sua giurisdizione per i crimini commessi in tutti i Paesi ex jugoslavi durante le guerre degli anni Novanta, e non solo sul territorio serbo, se questa clausola non è conforme alle regole europee. Lo ha affermato a Zagabria, dove si trova in visita ufficiale, il ministro degli Esteri serbo, Ivica Dacic, dopo l’incontro con il capo della diplomazia croata, Vesna Pusic. Recentemente obiezioni su questa legge ha espresso il premier croato Zoran Milanovic, annunciando la possibilità di un veto della Croazia sul proseguimento del processo di adesione della Serbia alla Ue. Due anni fa un ex soldato croato, Veljko Maric, è stato condannato a Belgrado per crimini di guerra commessi nel 1991 contro civili serbi, ma in Croazia. La detenzione e la condanna di Maric sono da allora un serio impedimento nei rapporti tra Zagabria e Belgrado e il governo croato ritiene che nessun altro Paese può avere il diritto di estendere la propria giurisdizione giuridica fuori dai propri confini. Dacic ha però oggi affermato che finora nessuno, eccetto la Croazia, ha mosso obiezioni contro questa legge «che ha permesso di condannare 170 persone, di cui 169 sono serbi». Il ministro degli Esteri serbo ha aperto all’idea di risolvere la questione del soldato croato che a Belgrado sta scontando la pena di 12 anni «su basi umanitarie» ovvero di trovare un modo per far ritornare Maric in Croazia. Da sua parte Pusic ha ribadito la posizione croata secondo la quale nessuno può avere «una giurisdizione regionale» per perseguire criminali di guerra, auspicando che il problema sia risolto al più presto.

Il Parlamento europeo, accogliendo un emendamento degli eurodeputati croati, ha invitato la Serbia a «riconsiderare» la legge «nello spirito della riconciliazione e dei buoni rapporti tra Stati vicini». Secondo la stampa serba nel corso dell’incontro si sarebbe discusso anche di una futura modalità per risolvere la questione della parte di confine in disputa fra i due Paesi, un tratto di 145 km lungo il Danubio. In tal senso si starebbe considerando di ricorrere una corte internazionale tramite un arbitrato dato che in tredici anni non si è riusciti a trovare un compromesso bilaterale. Dacic ha visto in mattinata anche il primo ministro croato Zoran Milanovic e il presidente del parlamento Josip Leko. Ã previsto anche un incontro con la nuova presidente della Croazia, la conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic.