Ospedale Cà Foncello di Treviso, inaugurato il nuovo robot chirurgico “Da Vinci”

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Ospedale ca foncello treviso zaia inaugura robot chirurgico da vinci 2 1Zaia: «nuova “arma” contro il tumore alla prostata, capace di far crollare i rischi di impotenza e di incontinenza»

Un nuovo robot chirurgico che segna un fondamentale passo avanti nella lotta al tumore, in particolare quello della prostata (3.700 nuovi casi l’anno in Veneto), è entrato in funzione all’Ospedale Cà Foncello di Treviso. A dare simbolicamente il “via” all’attività dei chirurghi è stato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che, accompagnato dal direttore generale Giorgio Roberti, dal primario di Urologia Luigino Maccatrozzo, e da numerosi sanitari, si è spinto sino all’interno della sala operatoria dove è stata realizzata una simulazione d’intervento.

Il robot chirurgico “Da Vinci” è costato 2.200.000 euro e sarà prezioso soprattutto per la chirurgia in urologia (67% del suo utilizzo), dove è sempre necessario operare in spazi molto ristretti ma con la massima precisione, ma anche per la chirurgia generale (nel 16% dei casi), per la Ginecologia (10% dei casi), per l’Otorinolaringoiatria (4%) e per la Chirurgia Toracica (3%).

Rispetto alle tecniche operatorie tradizionali, il “Da Vinci” potrà salvare e cambiare la vita a molti pazienti (solo a Treviso si registrano circa 600 tumori alla prostata l’anno): il mantenimento della funzione urinaria raggiunge il 97% dei casi contro l’88 precedente; le funzioni sessuali rimangono inalterate nell’81% dei casi contro il 49% precedente; la perdita di sangue durante l’intervento scende a 200 ml contro gli 800 di prima; il ritorno alla normale attività fisica si ottiene dopo 11 giorni invece che nei 49 che servivano prima.

«Detto questo, detto tutto – ha detto Zaia – qui siamo ai massimi livelli tecnologici mondiali e tutta la tecnologia è rivolta a supportare i chirurghi nel loro difficile lavoro e ad alleviare le sofferenze dei malati. E’ un fatto di umanità, oltre che di scienza – ha aggiunto Zaia – e la Regione Veneto ha puntato forte su questo fronte, stanziando 70 milioni all’anno per l’acquisto di nuove tecnologie. La sanità del futuro – ha aggiunto – deve essere fatta di meno letti, più tecnologie, competenze ai massimi livelli scientifici, meno sofferenza per il paziente, guarigione più rapida, ritorno a casa con un recupero totale laddove ciò sia umanamente possibile, e in questo cammino non temiamo rivali, oggi come domani».

Il tumore alla prostata è ancora un’evenienza molto diffusa tra gli uomini e per questo il presidente del Veneto ha anche annunciato nuove iniziative di prevenzione specifica rivolta ai maschi. «Le nostre signore – ha detto – sono più diligenti degli uomini e, grazie all’adesione agli screening, la lotta al tumore della mammella si riesce a vincere nell’85% dei casi. La prossima sfida di questo tipo – ha concluso Zaia pur non entrando nei particolari di quanto sarà fatto – riguarda proprio la neoplasia alla prostata nella popolazione maschile».