Michaeler: «una tappa importante nel progetto di crescita». Bilancio 2014 chiude con utile netto a 20,2 milioni di euro. Ai 46.294 soci della Volksbank s’aggiungono i 7.085 di Marostica
Prosegue il cammino di crescita e razionalizzazione della Banca popolare dell’Alto Adige – Volksbank a seguito della decisione di incorporare la Banca popolare di Marostica. Dopo il via libera di quest’ultima avvenuta nei giorni scorsi (approvata con il 99% dei voti), anche l’assemblea dei soci della banca altoatesina svoltasi alla Kursaal di Merano ha detto sì alla fusione con il 94,7% dei voti.
Oltre 1.100 i soci hanno partecipato all’assemblea di Merano, dove il progetto è stato illustrato nel dettaglio prima di aprire la votazione. «L’esito positivo del voto spiana la strada per una crescita solida e duratura nel tempo per Banca Popolare – Volksbank, che diventa una delle più importanti banche regionali nel NordEst» dice il presidente Otmar Michaeler, secondo cui «l’aggregazione offre alla nostra banca la possibilità di crescere ulteriormente nel NordEst e di aumentare la visibilità. L’obiettivo è di consolidare nel tempo la redditività della banca, in modo che i nostri soci possano usufruire anche in futuro di un rendimento stabile».
Il progetto di fusione contempla l’acquisizione da parte di Volksbank della Banca popolare di Marostica e delle sue 61 filiali. Complessivamente, la somma dei mezzi amministrati sale così a 15 miliardi di euro, il numero complessivo di filiali a 194 ed il numero di collaboratori a 1.458. Nasce una banca che potrà contare su 250.000 clienti in otto province, con oltre 53.000 soci.
Con l’aggregazione di Marostica, Banca Popolare – Volksbank acquisisce anche l’86% della Banca di Treviso (facente parte del gruppo Banca popolare di Marostica), che viene dunque incorporata a sua volta. La fusione produrrà i suoi effetti legali a partire dal 1 aprile.
Il nuovo assetto organizzativo prevede due poli commerciali. Le filiali nelle province di Bolzano, Trento e Belluno vengono coordinate da Bolzano. Le filiali nelle province di Vicenza, Padova, Treviso, Venezia e Pordenone vengono assegnate al nuovo polo commerciale Veneto, con sede a Marostica. «In questo modo Banca Popolare – Volksbank viene ad operare su due mercati di riferimento, con un forte radicamento di soci e clientela – ha sottolineato Michaeler -. Rafforziamo così anche il nostro mercato di origine in Alto Adige».
Sulla scia della fusione, l’assemblea straordinaria dei soci ha deliberato le modifiche statutarie collegate. Si è deciso che in futuro nel nuovo Consiglio di amministrazione troveranno posto tre consiglieri provenienti dal Veneto ed uno di essi sarà vicepresidente della Banca. È stato inoltre riconfermato il numero complessivo di 12 consiglieri.
I costi della fusione vengono sostenuti con i mezzi derivanti dall’aumento di capitale dell’esercizio 2012. In previsione di eventuali ulteriori acquisizioni, fusioni o aperture di filiali, l’assemblea straordinaria dei soci ha autorizzato il Consiglio di amministrazione ad effettuare un aumento di capitale pari a 100 milioni di euro, così come era già stato deliberato nel 2012 e precedentemente nel 2008.
Quanto ai numeri del bilancio 2014, Banca popolare – Volksbank ha dato ancora una volta prova della sua costanza e continuità. «Il volume d’affari è rimasto invariato anche nella crisi economica, il numero di soci è aumentato (+8.720) e la positiva conclusione delle trattative con Banca Popolare di Marostica spiana la strada ad un’ulteriore crescita. Questo rafforza anche il valore delle azioni della Banca. Vediamo confermato dai risultati quindi il nostro orientamento strategico», sottolinea Michaeler.
I soci di Banca Popolare – Volksbank a fine 2014 erano 46.294. «Con l’aggregazione di Banca popolare di Marostica acquisiremo 7.085 nuovi soci e in questo modo la Volksbank aumenterà la propria presenza e visibilità anche nei territori di Vicenza e Padova, il mercato d’origine di Banca popolare di Marostica. Consideriamo i nostri soci di fondamentale importanza per proseguire il nostro sviluppo come forte Banca a livello regionale – ha sostenuto Michaeler -. Quattro anni fa il nostro obiettivo era di raggiungere quota 50.000 soci. Ora ci siamo quasi – la base sociale è cresciuta da 16.000 a più di 46.000 soci. Siamo molto orgogliosi!».
L’utile netto dell’esercizio 2014 si attesta a 20,2 milioni di euro (nel 2013 erano 18,7 milioni di euro; +7,9%). Il Consiglio di amministrazione della Banca valuta molto positivamente l’esercizio trascorso in una congiuntura debole che ha colpito l’intera area di operatività ed una crisi economica generale che ha avuto ricadute in ogni settore produttivo.
Il direttore generale Johannes Schneebacher ha sottolineato in particolare il buon andamento fatto segnare dalla raccolta da clientela che ha infatti registrato un significativo più 5,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 5,1% miliardi di euro. Anche la raccolta indiretta è aumentata (+5,8%). Secondo Schneebacher ciò garantisce un miglioramento della liquidità della banca. Gli impieghi sono aumentati rispetto al 2013 e si attestano a 5,1 miliardi di euro (+4,1%). «Raccolta e impieghi sono la base del nostro modo di fare banca ad orientamento regionale – anche se sono saliti i presupposti richiesti ai clienti per la concessione di un credito, la Volksbank è tuttora molto attiva nella concessione di finanziamenti», ha puntualizzato Schneebacher.
Rispetto all’anno precedente, nel 2014 le rettifiche di valore si sono leggermente incrementate, portandosi sui livelli del 2012. «Ma anche quest’anno i crediti problematici della banca si attestano ben al di sotto della media del sistema bancario italiano», ha detto Schneebacher (sistema bancario italiano: 17,2%; Banca popolare – Volksbank: 9,6%).