Alto Adige, via libera alla riforma della sanità provinciale

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PAb il presidente Kompatscher e lassessore Stocker 1Kompatscher: «vogliamo assicurare alla popolazione servizi di alta qualità a costi minori»

Il futuro della sanità della provincia di Bolzano è racchiuso in un documento di 30 pagine, all’interno delle quali è concentrata la strategia futura per l’assistenza sanitaria in Alto Adige che è stato approvato dalla Giunta provinciale, e «rappresenta la base – hanno spiegato l’assessore alla sanita Martha Stocker e il presidente Arno Kompatscher – di una riforma del sistema che si pone l’obiettivo di assicurare prestazioni sanitarie di alta qualità a tutta la popolazione».

La strategia per la riforma sanitaria poggia su quattro pilastri, e prende le mosse dal potenziamento dell’assistenza sul territorio: in maniera ancora più incisiva rispetto ad oggi, infatti, le prestazioni più importanti dovranno essere offerte “vicino” ai cittadini. Ciò grazie ad una rete ampia e capillare composta dai medici di base e dalle guardie mediche, che potranno contare su una forte integrazione fra servizi sociali e sanitari.

«Recarsi al pronto soccorso – ha spiegato Stocker – dovrà diventare una scelta del paziente e non un obbligo, ed è per questo motivo che stiamo discutendo la possibilità di un leggero aumento dei ticket». Il secondo pilastro si può sintetizzare sotto lo slogan “assicurare un futuro ai sette ospedali altoatesini”. «Le strutture nei comprensori – ha aggiunto Stocker – verranno riorganizzate e messe in rete secondo il principio guida “un ospedale per due sedi”: i singoli reparti saranno chiamati a coprire i servizi di entrambe le sedi di riferimento e saranno gestite da un primario unico. L’offerta di prestazioni sanitarie, in questo modo, verrà assicurata e proposta in diverse forme». Negli ospedali di Silandro, Vipiteno e San Candido il day hospital e l’offerta ambulatoriale verranno integrate con i reparti di medicina generale e chirurgia ortopedica, oltre che con un servizio di primo intervento sulle 24 ore. Negli ospedali di Merano, Bressanone e Brunico, invece, saranno presenti altri reparti di degenza, mentre a Bolzano (ma non esclusivamente) troveranno posto i reparti di alta specializzazione.

«Proprio il ruolo del capoluogo – ha sottolineato l’assessora alla sanità – dovrà essere rafforzato. Bolzano deve diventare sempre più l’ospedale provinciale di riferimento per i reparti di alta specializzazione, lasciando ad ogni struttura periferica autonomia e dignità. Ogni ospedale dovrà avere la sua identità, ma sarà importante una visione di insieme sulla sanità altoatesina». Su questo punto è intervenuto anche il presidente Arno Kompatscher, il quale ha spiegato che «si tratta di una riforma incisiva, di ampio respiro e per certi versi radicale. In un’ottica di qualità e di risparmio, dovrà esservi un cambio di mentalità passando ad una maggiore condivisione degli obiettivi sul territorio per superare la logica dell’orticello».

La riforma, inoltre, verrà sostenuta da altri due pilastri: da un lato una riorganizzazione della struttura dirigenziale e amministrativa  all’insegna di concetti come snellimento, sburocratizzazione e semplificazione, dall’altro l’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale e dei processi. Tra le misure previste spicca la creazione di un sistema informatico unico a livello provinciale. La Giunta, infine, ha incaricato l’assessore Martha Stocker di preparare i prossimi passi di una riforma che si pone un orizzonte temporale di almeno 5 anni. «Entro giugno – ha concluso la Stocker – sarà pronta la proposta di riordino del servizio sanitario, poi prenderanno il via i lavori per il nuovo piano sanitario».