Mercato auto a gennaio in decisa ripresa, ma attenzione ai facili entusiasmi

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Parcheggio auto
Parcheggio autoUnrae e Federauto rimangono molto prudenti sulle reali potenzialità del mercato in carenza di seri provvedimenti volti a ridurre il peso fiscale gravante sul comparto

A gennaio parte con una crescita a doppia cifra il mercato italiano dell’auto nel 2015: 131.385 immatricolazioni, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 10,9% in più dello stesso mese del 2014. E’ il risultato migliore da marzo 2010, quando l’incremento era stato del 20,27% ma era l’ultimo mese in cui si poteva usufruire degli incentivi varati dal governo.

Lo scorso anno due volte era stato sfiorato il tetto del 10%, ma la crescita era rimasta sempre al di sotto (+9,19% a febbraio e +9,2% a ottobre). Il gruppo Fca fa meglio del mercato e chiude il mese con 37.191 consegne, l’11,38% in più dello stesso mese del 2014 con la quota che sale al 28,31% (+0,12%). Cinque vetture del gruppo torinese sono nelle prime posizioni delle vendite italiane: Panda, 500L, Punto, Ypsilon e 500. La Renegade spinge ancora le vendite di Jeep che, dopo il risultato record del 2014 chiuso oltre quota un milione, registra un balzo del 388,3% e ottiene una quota vicina al 2%. Positivo anche il risultato della 500X che, reduce dal successo commerciale dei due ultimi fine settimana, è già tra le più vendute del segmento con una quota dell’11,1% e quello dell’Alfa Romeo che apre l’anno con una crescita del 2,6%.

A dare la spinta al mercato italiano è il miglioramento dello scenario dell’economia e del clima di fiducia: aumenta – secondo le rilevazioni del Centro Studi Promotor – l’affluenza nei saloni e cresce la percentuale di operatori che segnalano una raccolta di ordini normale. «Il risultato di gennaio avrebbe potuto essere migliore se non si fosse verificata negli ultimi giorni una carenza nella disponibilità di targhe per immatricolare le auto. Non vi sono dati per stimare l’impatto di questa situazione sulle immatricolazioni di gennaio – spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – ed è possibile una revisione al rialzo delle previsioni molto caute per il 2015 formulate nel dicembre scorso». Comunque, per Quagliano «il dato di gennaio è un ottimo segnale per il mercato perché raggiunto senza incentivi, al contrario, appunto, di quanto si era verificato cinque anni fa».

Per il presidente dell’Anfia, Roberto Vavassori, il risultato di gennaio «conferma e rafforza i segnali incoraggianti già intravisti nell’ultima parte del 2014». Più prudenti l’Unrae, l’associazione dei Costruttori esteri e Federauto, che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia. «E’ il noleggio a spingere il mercato, nulla di nuovo sul fronte privati», osserva il presidente dell’Unrae, Massimo Nordio. «La partenza di gennaio – spiega Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – non ci deve indurre in facili ottimismi. Se il 2015 chiuderà, come ipotizziamo, a un +5%, torneremo a circa 1.426.000 vetture, ossia ai volumi del 1983». Tra le case straniere Ford, Renault e Opel registrano incrementi superiori al 25%, Toyota oltre il 20%, mentre per il marchio Volkswagen la crescita è del 3,67% e per Peugeot del 2,81%.

Per una crescita più stabile e duratura serve un intervento da parte del governo per ridurre l’abnorme livello di tassazione gravante sul settore della mobilità. Il calo dei carburanti ha in parte aiutato la ripresa, ma non è detto che sia duraturo nel tempo. Il ministro Lupi ha ammesso il fallimento del superbollo gravante sulle auto potenti e ha annunciato una sua prossima rivisitazione per rianimare un mercato piccolo nei numeri, ma lucroso per margini e tassazione, che oggi finiscono tutti all’estero con i noleggi e i leasing stipulati in paesi che hanno una pressione fiscale minore.