Provincia di Modena: la situazione ad un anno dall’alluvione

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alluvione veneto 2010 campagne 1Le imprese possono presentare domande di contributo fino al 28 febbraio tramite “Sfinge”

Ad un anno dai dannosi eventi atmosferici che hanno colpito il Modenese, la provincia ha fatto il punto della situazione, ricordando che il prossimo 28 febbraio scade per le aziende danneggiate il termine per presentare le domande di contributo, esclusivamente on-line, tramite la procedura su “Sfinge” disponibile anche dal sito della Provincia di Modena che gestisce l’istruttoria e ha predisposto i servizi dove è tuttora possibile ottenere le informazioni.

Le imprese non agricole (commerciali, industriali e artigianali) potranno rivolgersi al servizio Attività produttive (tel. 059 200807, oppure tramite posta elettronica: alluvioneindustria@provincia.modena.it); le imprese agricole possono rivolgersi dal servizio provinciale Agricoltura (059 209739; 059 209150; 3356681153).

Solo per l’alluvione sono stimati danni a circa 700 imprese per l’area Modenese, un centinaio per la tromba d’aria 2014, di cui 300 imprese agricole danneggiate dall’alluvione. Le risorse disponibili ammontano a 80 milioni di euro. Possono beneficiare dei contributi le imprese industriali, dei servizi, commerciali, artigianali, turistiche, agricole, agrituristiche, zootecniche e professionali delle aree colpite indicate nelle ordinanze stesse.

Per i danni causati dall’alluvione ai cittadini sono state liquidate finora ai privati complessivamente 397 domande per oltre un 1.880.000 euro. Entro il mese di gennaio, data entro cui i comuni devono inoltrare alla regione una prima rendicontazione delle domande di contributo liquidate, dovrebbero essere conclusi altri mille pagamenti sempre a privati che hanno già hanno presentato la documentazione di spesa. Per ottenere la liquidazione del contributo, i cittadini che hanno fatto domanda devono sostenere le spese entro il 30 giugno 2015; il termine riguarda gli interventi di ripristino dei danni ai beni immobili (abitazioni principali e parti comuni distrutte o danneggiate), nonché la spesa per la riparazione dei danni ai beni mobili o l’acquisto di beni mobili equivalenti a quelli distrutti o danneggiati e non riparabili, sempre relativi alle abitazioni principali.

Per rimediare ai danni, gli enti locali sono intervenuti primariamente sugli argini dei corsi d’acqua. Sono terminati in questi giorni i lavori di Aipo, Servizio tecnico di bacino della Regione e Consorzio di bonifica Burana sui fiumi e corsi d’acqua modenesi previsti dall’ordinanza del Commissario. Finora sono già stati completati 52 interventi di messa in sicurezza degli argini per un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro, mentre è in corso di progettazione la seconda fase degli interventi previsti dall’ordinanza, per ulteriori 23 milioni di euro.

Sono in corso i lavori di taglio selettivo della vegetazione in alveo dei fiumi, sempre per garantire una maggiore sicurezza idraulica in caso di piena. Tra gli interventi che partiranno nelle prossime settimane spiccano i lavori di Aipo per complessivi 13 milioni di euro per l’adeguamento degli argini del Secchia in diversi tratti a valle della cassa di espansione, necessari per adeguare la quota arginale e migliorare la stabilità e la resistenza in caso di piena; previsto anche un intervento sulle casse del Secchia per migliorare la regolazione in situazioni emergenziali anche per piene ordinarie.