Zaia: «gli 80 euro in busta paga sono già svaniti». Coletto: «cancellato il patto della salute»
E’ durissimo il commento del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sugli sviluppi della manovra di tagli ai bilanci delle regioni inseriti nella legge di stabilità, dei quali si è discusso oggi in Conferenza dei Presidenti delle Regioni: «siamo di fronte al delitto perfetto, ad una mazzata alla povera gente che non ha precedenti nella storia da parte di un Governo infido e bugiardo, che ha spergiurato per mesi di non voler tagliare la sanità ma ora raccoglie il prezzo di un tradimento.
Sul Veneto e sui veneti cadranno, se va bene, 240 milioni di mannaia sui fondi dedicati alla salute. E’ una dichiarazione di guerra, alla gente anche prima che alle Regioni e come tale, sul piano politico e istituzionale la consideriamo».
Secondo Zaia «dei costi standard che avrebbero fatto risparmiare 30 miliardi l’anno senza togliere nemmeno un euro alle Regioni virtuose come il Veneto nemmeno l’ombra, e questo anche per il poco coraggio di più di una regione, e così Renzi, questo Robin Hood al contrario che governa da sinistra ma colpisce i poveri cristi, tira dritto nel suo disegno perverso e rovescia letteralmente le tasche della gente, a cominciare dai meno abbienti. Sappiano che gli 80 euro al mese trionfalmente donati qualche mese fa sono già svaniti e finiranno in nuove tasse o, forse anche peggio, in minori servizi. Siamo senza parole, ma pronti a reagire duramente nei fatti».
Al governatore Zaia fa eco l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, secondo cui «il “Patto nazionale per la Salute” non esiste più e per noi non è più vincolante. Sulla base di quell’Accordo la sanità veneta nel 2015 avrebbe dovuto ricevere circa 200 milioni in più: non sarà così, i 200 milioni sono svaniti ed è venuto fuori un ulteriore taglio di altri 40 milioni. Viene palesemente violata la Costituzione, che all’articolo 32 sancisce l’universalità delle cure sanitarie con l’obbligo di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il disegno è chiaro – aggiunge amaramente Coletto -: far fuori le regioni a cominciare da quelle virtuose e consegnare l’assistenza sanitaria al sistema delle assicurazioni. Chi può paga, e chi non può, affari suoi. Per dare ai veneti tutta l’assistenza che meritano – conclude Coletto – faremo i salti mortali, ma non siamo davvero mai stati così vicini al punto di non ritorno».