«No alla chiusura degli ospedali di Gemona, Cividale, Maniago e Sacile». Telesca: «non ideologizzare la riorganizzazione sanitaria»
«Quattro ospedali (Gemona, Cividale, Maniago e Sacile) chiusi e sostituiti da semplici presidi sanitari. Posti letto falcidiati. Reparti di Pronto soccorso saturi. Insoddisfazione diffusa tra i cittadini. Preoccupazione crescente tra medici, infermieri e operatori sanitari. Enormi difficoltà nella gestione dell’ordinario.
Questi sono i primi effetti della cosiddetta riforma sanitaria del Partito Democratico e della presidente Serracchiani. Questa non è una riforma. È una carneficina». Così la Lega Nord del Friuli Venezia Giulia annuncia, con il consigliere regionale Barbara Zilli e il segretario nazionale Massimiliano Fedriga, una protesta in piazza per domenica 18 gennaio. A Gemona, Cividale, Maniago e Sacile, i centri più colpiti dalla riforma targata Serracchiani, il Carroccio organizzerà gazebo e banchetti tra le 9.00 e le 14.00 proprio di fronte ai nosocomi: qui, rappresentanti locali e regionali della Lega si confronteranno con i cittadini e distribuiranno volantini informativi, coadiuvati dai Giovani Padani, solerti promotori dell’iniziativa.
Secondo i leghisti «la sanità del Friuli Venezia Giulia non è stata riformata. È stata macellata. Sono concetti diversi, e non parliamo di sfumature. Il certificato di morte emesso da Roma non lascia margini a malintesi: con la riforma a regime, Gemona, Cividale, Maniago e Sacile perderanno il proprio ospedale, e lo sostituiranno con un ricovero che rischia di tramutarsi in una sala d’attesa. Questa è la realtà. Serracchiani ha demolito gli ospedali dei territori periferici, ma ha gravemente colpito tutto il reparto sanitario. Quando il ministero ha esaminato le carte, ha semplicemente preso atto dell’azzeramento di quattro ospedali disposto dalla Giunta regionale. In questa circostanza, Roma interpreta il ruolo del medico legale, ma non dell’omicida». La Lega rimarca di aver «alzato le barricate in Consiglio regionale, e di aver sempre espresso piena contrarietà rispetto a una norma pericolosa per i cittadini. L’appuntamento di domenica è coerente con quanto è stato fatto, e con quanto la Lega farà per riportare la giustizia in questa regione. L’obiettivo è rimediare agli errori fatti dal Pd il prima possibile. La controriforma della sanità sarà una priorità di governo per la Lega».
Alla protesta della Lega Nord replica a stretto giro l’assessore regionale alla sanità Maria Sandra Telesca, secondo cui «ciascuno è libero di manifestare e protestare. Tuttavia faccio fatica a replicare ai continui tentativi di utilizzare la riorganizzazione della sanità per costruire facile consenso, attribuendole falsamente intenti “demolitivi”. Qui siamo di fronte ad una disputa pietosa, priva di contenuti reali, promossa da coloro che cercano di strumentalizzare la salute della gente a biechi fini elettorali. Questa è la vera carneficina».
Per Telesca «la riorganizzazione della sanità ha l’unico scopo di offrire servizi migliori ai cittadini. Abbiamo detto e ripetuto che non vi sono tagli ma solo razionalizzazioni e un miglior uso delle risorse. Sono convinta che il tempo ci darà ragione e tutti i cittadini se ne accorgeranno. Naturalmente, di fronte alle obiezioni, siamo sempre disponibili al ragionamento e al confronto. Per cui trovo illogiche e improduttive le proteste fini a se stesse, e rispetto e apprezzo molto di più le iniziative dei comitati, con i quali il dialogo ci ha comunque consentito di spiegare e di ascoltare, di comprendere criticità e preoccupazioni, in modo da trovare le giuste soluzioni per garantire il miglioramento e la qualificazione dei servizi sanitari, che rappresentano l’unico e vero obiettivo della Giunta regionale».